Qual è il significato della categoria catastale C3?

Qual è il significato della categoria catastale C3?

Gli artigiani come calzolai, fabbri e vetrai lavorano in locali con categoria catastale C3. Si tratta di spazi diversi dai laboratori professionali, come gli studi dentistici, che sono invece da dichiarare con la categoria A/10 o, se hanno ingresso diretto dalla pubblica via e presentano le caratteristiche dei locali per bottega, con la categoria C/1 o con altre categorie del gruppo C. Ma quali sono tutti i requisiti della categoria C/3? Te lo spieghiamo nel nostro ultimo articolo pensato per rispondere alle tue principali domande su questo punto.

INDICE:

  1. Cosa vuol dire accatastato C3?
  2. Come trovare la categoria catastale di un immobile?
  3. Categoria catastale C3 e abitabilità

Cosa vuol dire immobile accatastato C3?

Come abbiamo anticipato, la categoria catastale C3 fa riferimento ai laboratori e ai locali nei quali gli artigiani svolgono l’attività di lavorazione e di trasformazione di prodotti semilavorati finalizzati alla vendita. Ad esempio, rientrano in questa categoria tutti quei locali dove si esercita l’attività a carattere artigianale come, ad esempio, quella di meccanico per riparazione di automezzi, di carrozziere o di elettrauto. Questo se tali attività non riguardano locali la cui destinazione ordinaria nella strada o nella zona in cui sono ubicati non è quella di negozi o botteghe.

Questi locali e laboratori artigianali, inoltre, si trovano in periferia o nel corpo periferico della città e, solo in via eccezionale, in località centrali. Non presentano gli adattamenti delle botteghe per la vendita, anche se a volte l’artigiano non lavora solo per commissione ma anche per la vendita diretta al pubblico. Inoltre, quando l’esercizio perde il carattere dell’artigianato a favore di quello dell’industria, in presenza delle condizioni indicate dall’art. 10 della legge 11/8/1939, n. 1249, si deve presentare la dichiarazione con la categoria D/1.

Possono rientrare, quindi, nella categoria C3 anche i caseifici, forni, frantoi, macelli e mulini poco rilevanti sotto il versante economico. Questo, nello specifico, quando occupano comuni locali soggetti a diversa destinazione ordinaria senza profonde trasformazioni e che non presentano le caratteristiche strutturali definite dall’art. 10 della legge 11 agosto 1939 n. 1249, senza considerare il reddito dell’attività esercitata.

Come trovare la categoria catastale di un immobile?

Questa informazione si trova nella visura catastale, sia se l’ispezione è svolta sull’intestatario sia se è eseguita mediante i dati catastali dell’immobile:

Visura catastale immobileRichiedilo qui

Potrai ricevere questo documento compilando questo modulo:

Visura catastale immobile
Visura catastale persona fisicaRichiedilo qui

Potrai ricevere questo documento compilando questo modulo:

Visura catastale persona fisica
Visura catastale persona giuridicaRichiedilo qui

Potrai ricevere questo documento compilando questo modulo:

Visura catastale persona giuridica

In particolare, la visura catastale per immobile è estratta dal portale SISTER dell’Agenzia delle Entrate con una ricerca eseguita attraverso i dati catastali dell’unità immobiliare. Oltre alla categoria catastale, questo documento evidenzia:

  • superficie catastale,
  • classe e rendita catastale,
  • dati anagrafici degli intestatari dell’immobile,
  • natura e quote dei diritti reali,
  • variazioni catastali,
  • note sugli atti di provenienza.

Se la ricerca, invece, si esegue su un soggetto, si può richiedere una visura catastale per persona fisica e giuridica. In questo modo si può visionare quanto risulta al Catasto sugli immobili intestati ad una persona. In questo caso, oltra alla categoria, i dati del documento saranno i seguenti:

  • dati catastali degli immobili,
  • superfici catastali,
  • rendita catastale,
  • intestatari degli immobili e relative quote.

Categoria catastale C3 e abitabilità

Il laboratorio artigianale non può essere destinato ad uso abitativo, proprio perché non ne ha le caratteristiche ed è di ridotte dimensioni. Tuttavia, è possibile trasformare un laboratorio in abitazione mediante il cambio di destinazione d’uso in un’altra categoria. Analizziamo i casi di trasformazione del laboratorio in un locale ad uso deposito e abitativo.

Come cambiare la destinazione d’uso da laboratorio a deposito?

Per richiedere il cambio di destinazione d’uso da laboratorio a deposito, bisogna trasformare dal punto di vista catastale il locale da laboratorio a deposito (C2), mantenendo però la funzione non abitativa. Spesso accade, infatti, che si acquisti un locale per uno scopo, per poi, con il passare del tempo, svolgere un’attività diversa.

Ad esempio, si acquista un laboratorio per svolgervi la propria attività di artigianato, che poi si estende e quindi il laboratorio viene utilizzato come deposito. È importante anche a livello urbanistico e catastale qualificare l’immobile in modo tale da classificarlo in conformità alla legge e per successive vendite.

Si può cambiare la destinazione da laboratorio ad abitazione?

Soprattutto quando il laboratorio è ubicato in una zona vantaggiosa, molti decidono di acquistare un laboratorio e poi trasformarlo in un’abitazione, in genere un loft o monolocale. Si tratta sicuramente di un’operazione più complessa rispetto a quella sopra illustrata, dal punto di vista sia delle spese che dell’iter burocratico.

Il principale vantaggio, comunque, consiste nell’acquisto di un locale a un prezzo di vendita inferiore rispetto a quello che sarebbe un loft, sebbene in un secondo momento si debbano sostenere le spese di trasformazione. Il primo passaggio da eseguire è infatti quello di contattare un tecnico che si occupi della progettazione dei lavori di ristrutturazione per rendere conforme il locale ai requisiti igienici che spesso il laboratorio non presenta.

Approfondisci la tua lettura qui >> Accatastamento C2: tutto quello che c’è da sapere

 

Content Marketing Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione e un Master in Digital Marketing. Attualmente ricopro il ruolo di Content Marketing Specialist presso VisureItalia® e aiuto i lettori del blog SmartFocus a restare sempre aggiornati sulle novità in ambito fiscale, tributario ed economico.

© Riproduzione riservata

Se hai trovato utile questo articolo o hai bisogno di un chiarimento, lascia un commento nel form a fine pagina o scrivici a smartfocus@visureitalia.com. Inoltre, iscriviti alla newsletter per ricevere gratuitamente aggiornamenti su attualità economica, novità fiscali e tributarie, consigli pratici su normative, leggi e tributi!
Servizi VisureItalia

24 commenti per "Qual è il significato della categoria catastale C3?"

  • Michele ha detto:

    Posso lavorare tutti i giorni in zona catastale c3

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Michele, non ci è chiaro il Suo quesito. Potrebbe specificare meglio di cosa avrebbe bisogno? Cordiali saluti.

  • Minori PAOLO ha detto:

    Salve vorrei informazioni x aprire una toelettatura se la categoria C1
    Va bene grazie mille

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Paolo, per avere certezza che il locale possa essere utilizzato nel modo da lei indicato, le suggeriamo di richiedere maggiori informazioni presso il Comune in cui è ubicata l’unità immobiliare. Cordiali saluti.

  • Roberta ha detto:

    Buonasera.
    Volevo cortesemente sapere se un immobile accatastato C3 dove c’era un’attività artigianale di un restauratore di mobili è possibile con le dovute modifiche (bagno ecc) usarlo per svolgere un’attività sportiva per corsi di Pilates. Premetto che è dotato di tre grandi finestre e di due aperture d’ingresso con larghezza circa cm 200 cad. L’immobile ha una superficie di 110 metri quadri
    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Roberta, questo tipo di categoria catastale non è idoneo per lo svolgimento dell’attività indicata. Dovrebbe verificare in comune se vi sono le condizioni per poter adeguare la destinazione d’uso. Cordiali saluti.

  • Raffaella ha detto:

    Buongiorno,
    Sto pensando di acquistare un locale c3 , ex garage condominiale, per utilizzarlo ad uso laboratorio, magazzino e noleggio di costumi per cinema e teatro.
    É possibile ricevere su appuntamento dei professionisti del settore per scegliere i capi da noleggiare o i locali c3 non prevedono in alcun modo l’ingresso al pubblico?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Raffaella, quando sono utilizzati a fini lavorativi, i locali C/3 devono essere conformi alle normative igienico-sanitarie vigenti. Le suggeriamo, quindi, di rivolgersi al Comune in cui è ubicato l’immobile per verificare le normative previste dal piano urbanistico. Cordiali saluti.

  • Luisa ha detto:

    Buon giorno, vorrei avviare un attività artigianale che include la orazione della ceramica con forno e piccola falegnameria e vendita al dettaglio Ho trovato un locale con destinazione C1, posso dividere a metà la destinazione e renderlo C1 e C3?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Luisa, qualora fosse proprietaria del locale in questione, potrebbe verificare se lo stesso presenti le caratteristiche per un possibile frazionamento rivolgendosi all’Ufficio Tecnico del Comune di competenza. Cordiali saluti.

  • Bianca ha detto:

    Salve, volevo sapere se è possibile accatastare come laboratorio artigiano un appartamento di mia proprietà interno a un condominio, in modo da potervi trasferire l’attività produttiva della mia impresa individuale. Leggo che ciò comporta la perdita della destinazione d’uso abitativa: ciò incide sul valore dell’immobile? La casa perderebbe di valore se un giorno dovessi venderla, avendola accatastata c3?

    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Bianca, sicuramente l’eventuale cambio di destinazione d’uso comporterebbe un valore dell’immobile differente. Per verificare se questo cambio di destinazione d’uso sia fattibile è necessario rivolgersi al Comune in cui è ubicato l’immobile per verificare le normative previste dal piano urbanistico. Cordiali saluti.

  • Anna ha detto:

    Anna
    Salve, nel 2018 ho acquistato un terreno per uso agricolo, in quanto sono un coltivatore diretto. Solo quest’anno ho scoperto che nel 2016 il mio comune aveva fatto il passaggio della zona in cui si trova il terreno, da zona agricola a zona C3. L’ho scoperto perché mi è arrivata da pagare l’IMU ( una tassa da circa 7oo euro annui, diventata 900 euro ) . Io in quanto imprenditore agricolo, mi tocca pagare o sono esente?
    Cordiali saluti, in attesa di un chiarimento.

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Anna, data la complessità del suo quesito, le consigliamo di confrontarsi con l’Ufficio Tributi del Comune dove si trova il terreno per chiedere maggiori chiarimenti in riferimento alla sua specifica situazione. Cordiali saluti.

  • Mariana ha detto:

    Buongiorno,
    sono interessata all’acquisto di un immobile C3 che fino ad ora era utilizzato per affitti brevi tipo airbnb e vorrei acquistarlo per continuare a fare la stessa cosa. Mi dicono che ha la permanenza di persone. In questo caso sarebbe lecito affittarlo per periodi brevi (massimo una settimana?)

    grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Mariana, questo tipo di immobile non è destinato ad essere utilizzato come abitazione. Le suggeriamo di approfondire con il suo commercialista se il Suo comune prevede diversamente. Cordiali saluti.

  • Luca ha detto:

    Salve,volevo chiedere se si può svolgere attività artigianale (pizzeria d’asporto) in un magazzino c2?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Luca, solitamente i locali C/2 non vengono utilizzati per lo svolgimento di tali attività. Se sono utilizzati a fini lavorativi, infatti, i locali devono essere conformi alle normative igienico-sanitarie vigenti. Le prescrizioni all’utilizzo di un immobile, inoltre, vengono stabilite dal piano urbanistico comunale, per cui le suggeriamo di verificare presso il suo comune quali siano le prescrizioni per i locali C/2. Cordiali saluti.

  • Tiziana ha detto:

    Salve vorrei acquistare un immobile accatastato c3 per il quale nn è possibile fare il cambio destinazione d usa in comune per quella zona. In comune mi spiegava o che per metà posso renderlo abitativo e per metà lasciarlo laboratorio. Posso sapere se è fattibile? Devo avere partita iva?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Tiziana, si tratta di un caso molto specifico rispetto a quanto trattato nel presente articolo. Le suggeriamo quindi di rivolgersi ad un geometra, il quale le fornirà informazioni dettagliate riguardo la sua situazione. Cordiali saluti.

  • Carolina Toninelli ha detto:

    Buongiorno , mi interessa un immobile di 90 mq in centro a milano , accatastato a c3 labiratorio , vorrei fare il cambio d’uso in abitazione , cosa devo fare e quali dovrebbero essere le caratteristiche per poter essere abitazione ?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Carolina, per verificare se questo cambio di destinazione d’uso sia fattibile è necessario rivolgersi al Comune in cui è ubicato l’immobile per verificare le normative previste dal piano urbanistico. Cordiali saluti.

  • Marco ha detto:

    Buongiorno….volevo chiedere un informazione inerente a un atto notarile di un immobile,che mia suocera ha venduto anni fa… Mi figlia che fa da tutore a lei,lo sta cercando ma non lo trova e neppure sa il nome del notaio che l ha fatto. Siccome deve presentare al giudice la sua situazione patrimoniale e modificare al catasto una situazione che non è stata aggiornata,le serviva questo ultimo rogito fatti inerente a un immobile che mia suocera aveva . Come potrebbe fare x risalire al notaio….

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Marco, in quale anno è stato acquistato l’immobile? Questa informazione è importante per capire se sia necessario fare o meno una ispezione negli archivi cartacei della conservatoria. Cordiali saluti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *