Accatastamento fabbricati DOCFA: cos’è e quando serve

Accatastamento fabbricati DOCFA: cos’è e quando serve

L’accatastamento fabbricati DOCFA (Documento Catastale Fabbricati) è una procedura fondamentale per registrare o aggiornare gli immobili al Catasto. Utilizzando il software DOCFA, infatti, si compilano i dati tecnici e le planimetrie dell’immobile. Questo processo serve alla registrazione di nuove costruzioni o per dichiarare variazioni di fabbricati esistenti, garantendo una gestione corretta delle informazioni catastali e delle imposte sugli immobili.

INDICE:

  1. Cos’è l’accatastamento fabbricati DOCFA?
  2. Qual è il ruolo del DOCFA nel sistema immobiliare italiano?
  3. Quando è obbligatorio presentare un DOCFA
  4. Differenze tra DOCFA, Pregeo e altri adempimenti catastali
  5. In cosa consiste la procedura di accatastamento DOCFA?
  6. Come richiedere il servizio di accatastamento online
  7. Domande frequenti

Cos’è l’accatastamento fabbricati DOCFA?

La pratica di accatastamento fabbricati DOCFA è un documento che include i dati tecnici e descrittivi delle unità immobiliari denunciate insieme ad una serie di rappresentazione grafiche dell’immobile da accatastare o del quale presentare delle variazioni, come le planimetrie catastali.

Si tratta quindi di un programma informatico realizzato dall’Agenzia del Territorio e messo a disposizione di professionisti quali geometri, ingegneri e periti per la compilazione delle denunce di accatastamento e di variazione relative alle unità immobiliari urbane censite o da censire presso il Catasto.

Qual è il ruolo del DOCFA nel sistema immobiliare italiano?

Il DOCFA è molto importante nel panorama immobiliare italiano. Si tratta di uno strumento fondamentale per la registrazione e la documentazione degli edifici nel Catasto, il registro pubblico che raccoglie le informazioni sugli immobili presenti sul territorio nazionale. Il DOCFA viene utilizzato in varie circostanze, tra cui la registrazione di nuove costruzioni, modifiche catastali, aggiornamenti al Catasto e la determinazione delle imposte sugli immobili. Una corretta compilazione e presentazione del documento sono quindi indispensabili per garantire una gestione accurata e la registrazione precisa degli immobili nel sistema catastale italiano.

Quando è obbligatorio presentare un DOCFA

La presentazione di un DOCFA diventa obbligatoria nei casi in cui si rende necessario dichiarare al Catasto una nuova situazione immobiliare. In particolare, è obbligatorio presentare un DOCFA per nuove costruzioni che comprendono due o più unità immobiliari con parti comuni, oppure per singole unità anche in corso di costruzione, anche se prive di parti comuni. Un’altra situazione ricorrente è quella delle variazioni catastali: se esiste già un elaborato planimetrico e vengono costituiti beni comuni (censibili o non censibili), il DOCFA deve essere aggiornato.

Inoltre, per le unità appartenenti alle categorie catastali fittizie (come F1, F2, F3, F4 e F5), l’identificazione deve avvenire esclusivamente tramite l’elaborato planimetrico, senza necessità di presentare una planimetria catastale. In tutti questi casi, il DOCFA rappresenta lo strumento ufficiale per l’adempimento dell’obbligo di accatastamento previsto dalla normativa.

Differenze tra DOCFA, Pregeo e altri adempimenti catastali

Capire la differenza tra DOCFA e Pregeo, così come tra altri adempimenti catastali, è essenziale per scegliere correttamente la procedura da seguire. Il DOCFA è il software utilizzato dai tecnici per presentare al Catasto pratiche legate all’accatastamento di nuovi immobili o alla variazione edilizia di fabbricati già esistenti.

Il Pregeo, invece, viene impiegato per le variazioni relative ad un terreno, intervenute dopo una nuova edificazione, di un ampliamento o demolizione di un’unità immobiliare esistente o di frazionamento di un terreno in più particelle.

A differenza di questi, la voltura catastale è un adempimento che serve a presentare all’Agenzia delle Entrate il trasferimento di proprietà o di diritti reali su beni immobili dopo una successione, una compravendita o una riunione di usufrutto e nuda proprietà.

Infine, è utile chiarire la distinzione tra DOCFA e SCIA: mentre il DOCFA è un adempimento catastale, la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) è un procedimento edilizio amministrativo comunale. Entrambi possono essere necessari, ma per finalità diverse: edilizia e catastale.

In cosa consiste la procedura di accatastamento DOCFA?

La procedura di accatastamento DOCFA, conosciuta anche come pratica di accatastamento, comprende una serie di passaggi fondamentali per registrare un immobile nel Catasto. Tale procedura implica la compilazione del modulo DOCFA, che contiene una descrizione dettagliata dell’immobile, delle sue caratteristiche architettoniche e delle eventuali modifiche rispetto allo stato precedente. Il documento deve essere inviato all’Agenzia del Territorio, l’ente incaricato della gestione del Catasto. In caso di nuovi accatastamenti o variazioni catastali, è essenziale seguire scrupolosamente le direttive fornite dall’Agenzia per evitare errori e ritardi nel processo di registrazione.

Come richiedere il servizio di accatastamento online

È possibile eseguire l’accatastamento di nuovi fabbricati o la denuncia di una variazione relative a fabbricati esistenti con pratica DOCFA comodamente da casa. Basta richiedere il servizio di accatastamento fabbricati DOCFA online su VisureItalia.

Domande frequenti

Come verifico se un vecchio immobile non dichiarato è mai stato accatastato correttamente?

Per verificare se un vecchio immobile è stato correttamente accatastato, il primo passo è raccogliere tutte le informazioni disponibili, come indirizzo, eventuali dati catastali (foglio, particella) o riferimenti da atti notarili. Successivamente, è possibile effettuare una visura catastale, che ti dirà se l’immobile è registrato al Catasto e con quale categoria.

Attenzione anche alla presenza di immobili registrati in categorie fittizie (F1-F5), che indicano situazioni particolari (come ruderi, costruzioni incomplete, ecc.) e non rappresentano immobili completamente accatastati. Infine, un geometra può effettuare un sopralluogo per confrontare la situazione reale con i dati catastali e urbanistici. Questo è utile soprattutto per immobili costruiti prima del 1967, periodo in cui la dichiarazione catastale non era sempre obbligatoria. Se l’immobile non risulta registrato o è parzialmente dichiarato, sarà necessario presentare una pratica DOCFA per regolarizzarlo.

È possibile correggere un errore nel DOCFA senza ripresentare tutta la pratica da zero?

È possibile correggere un singolo errore nel DOCFA, ma solo se la pratica non è ancora stata approvata: in tal caso puoi chiedere all’Ufficio del Catasto di annullarla. Se invece è già stata accettata, dovrai presentare un nuovo DOCFA di variazione per correggere l’errore.

Leggi anche >> Accatastamento delle pertinenze nel condominio

 

Legal Service Specialist in VisureItalia®

Legal Service Specialist – Ho acquisito una formazione tecnica in architettura di interni e nell’architettura del paesaggio. Da venti anni svolgo la professione di visurista per ispezioni ipotecarie e catastali presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari ed il Catasto per conto di studi notarili, enti di riscossione e istituti di credito. In VisureItalia® ricopro il ruolo di Legal Services Specialist e coordino le attività del team di visuristi operativi in tutti gli Uffici di Pubblicità Immobiliare in Italia. Su SmartFocus condivido le mie conoscenze per facilitare l’accesso alle banche dati pubbliche e ai Pubblici Registri in particolare.

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9 commenti per "Accatastamento fabbricati DOCFA: cos’è e quando serve"

  • ANGELO LOTIERZO ha detto:

    Buongiorno ho presentato una denuncia di variazione docfa per annettere ad una unità immobiliare la corte esclusiva a p.t. e un accessorio ( cantina ) al piano S1, erroneamente non rappresentati nella planimetria esistente agli atti depositata nel 1950. L’Ufficio mi ha respinto il docfa chiedendomi gli estremi del titolo di proprietà del bene. Ho rinviato il docfa indicando la provenienza in capo al dichiarante ( dichiarazione di successione ). Il dofca mi è stato nuovamente respinto con la dicitura : la successione citata non costituisce titolo attestante la proprietà.
    Mi chiedo se la ditta dichiarante corrisponde a quella catastale perchè bisogna indicare il titolo ?
    Potrei avere una risposta di come andare avanti e presentare correttamente la sopra citata variazione . Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Angelo, quello da lei citato è un problema che si verifica spesso. La dichiarazione di successione è un atto che non viene considerato dal Catasto come titolo di provenienza dal punto di vista giuridico. Si tratta, infatti, di un atto unilaterali in forza del quale gli eredi “dichiarano” che i beni immobiliari del de cuius sono trasferiti in proprietà a loro favore. Per completare e concludere la pratica, Le suggeriamo di effettuare una ispezione ipotecaria in Conservatoria per ricercare l’atto iniziale di provenienza (una compravendita, una donazione, un atto di divisione ..) in forza del quale il de cuius ha acquisito la proprietà sul bene. Se avesse necessità di ulteriori chiarimenti, non esiti a contattarci telefonicamente al nr. 0707331232 e Le forniremo indicazioni ed assistenza.

  • Claudia ha detto:

    Buongiorno, devo accatastare un impianto eolico. Ci sono dei tempi per inoltrare la richiesta?

    • Redazione ha detto:

      Una volta completata l’opera e siglata la fine lavori dal direttore dei lavori, l’impianto deve essere accatastato entro il termine di 30 giorni.

  • p.i.e. Gennaro D'Ambrosio ha detto:

    Se effettuando una visura per un lastrico solare (riportato regolarmente in atto di acquisto notarile con gli estremi della denuncia catastale e con sub provvissorio) constato non risultare in banca dati, presentando un docfa per, così dire, “riaccatastarlo, con quale motivazione farlo? Nuovo Accatastamento? Recupero situazione pregressa? O altro?
    Bisognerà pagare i tributi di € 50,00 previsti per ogni scheda?
    Grazie per le risposte che vorrete inviarmi.

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Gennaro, può recuperare la situazione pregressa, a patto che disponga di tutta la documentazione e abbia provveduto al pagamento dei tributi catastali. Se avesse necessità di aiuto può contattare il nostro servizio clienti al +39 0707331232 oppure 800171035.

      • Mariano ha detto:

        Buongiorno,vorrei acquistare un immobile ma sto avendo un Po di problemi in quanto negli anni è stato chiuso un terrazzino a veranda e costruite altre 2 camere in sopraelevazione e ovviamente non risultano il piantina…quest’ultima risale al 1939…posso risolvere il problema presentando un DOCFA?grazie mille

        • Redazione ha detto:

          E’ necessario verificare preliminarmente se queste lavorazione sono state effettuate con un titolo edilizio o meno. In caso positivo, bisogna recuperare la pratica edilizia presso il Comune e provvedere, tramite tecnico abilitato, all’accatastamento dei locali. Il fatto che non risultino nella planimetria catastale non è l’aspetto fondamentale. Bisogna prima chiarire se, soprattutto la sopraelevazione, è stata svolta regolarmente o meno. Una volta recuperato il titolo edilizio, si può in seguito provvedere a regolarizzare catastalmente con pratica Docfa. Se è stata presentata una pratica edilizia o di condono edilizio, è possibile verificare una eventuale variazione catastale per ampliamento o demolizione e sopraelevazione con una visura catastale storica per immobile.

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