Cosa si può pignorare ad una SRL?

Cosa si può pignorare ad una SRL?

Non tutti sanno che, seppur goda della responsabilità patrimoniale limitata alla quota di capitale sottoscritta, anche la società SRL può essere oggetto di espropriazione forzata. Al socio, infatti, è possibile pignorare la sua quota nella società nel caso in cui abbia contratto dei debiti personali.

Analizziamo nello specifico come si verifica il pignoramento delle quote di una SRL e cosa il socio potrebbe fare per difendersi.

INDICE:

  1. Cos’è il pignoramento delle quote di una SRL?
  2. Come avviene il pignoramento delle quote societarie?
  3. Come tutelarsi dal creditore particolare dei soci?

Cos’è il pignoramento delle quote di una SRL?

Il pignoramento delle quote di una SRL consente al creditore di soddisfare il credito vantato nei confronti del socio di una società. Il creditore può recuperare la somma rivalendosi sui beni mobili, immobili e immateriali, e quindi anche le partecipazioni sociali. Secondo quanto stabilito dall’articolo 2471 del Codice Civile, infatti, la partecipazione può essere oggetto di espropriazione. 

Questo avviene perché la quota di partecipazione in una SRL, pur essendo un bene immateriale, è equiparata a un bene mobile, che può essere oggetto di pegno, usufrutto, sequestro ed espropriazione quando il socio contrae dei debiti personali.

Il pignoramento della quota, comunque, si verifica soltanto se il socio ha contratto dei debiti personali, al di fuori quindi della sfera societaria. In quest’ultimo caso, infatti, ne risponde la SRL stessa, senza che il patrimonio personale venga intaccato. 

Come avviene il pignoramento delle quote societarie?

Il pignoramento si esegue attraverso la notificazione al debitore e alla società. In seguito si procede con l’iscrizione nel Registro delle Imprese (CCIA) da parte del creditore o dell’ufficiale giudiziario e il giudice, accertato l’effettivo diritto del creditore, decreta con ordinanza la vendita. A questo punto possono prospettarsi diversi scenari:

  • le parti si accordano, il debitore paga il suo credito e la quota resta a lui,
  • il creditore acquista la quota ed entra a far parte della società,
  • se non si raggiunge un accordo tra creditore, società e debitore e la quota non è liberamente trasferibile, si procede alla vendita all’incanto della quota. Nello specifico, la vendita resta priva di effetto se entro 10 giorni dall’aggiudicazione la società presenta un altro acquirente che offre lo stesso prezzo.

Gli utili

Nel pignoramento della quota di un socio di una SRL rientrano anche gli utili. Infatti, l’art. 2478 del Codice Civile stabilisce che i soci devono decidere anche riguardo alla distribuzione degli utili. Questi saranno soggetti a pignoramento e saranno versati ai creditori soltanto in sede esecutiva.

La SRL unipersonale

Nel caso di SRL unipersonale, dove il socio è solo uno, i creditori possono richiedere il pignoramento della quota sociale. A quel punto l’acquirente della quota diventa il socio titolare in qualità di assegnatario della sola quota esistente.

Pignoramento quote SRL dall’Agenzia di Riscossioni

Il pignoramento delle quote di partecipazione non riguarda solo i creditori privati, ma anche l’Agenzia delle Entrate e Riscossione. Questa infatti invia un ulteriore sollecito di intimazione se il soggetto ha posizioni aperte con il Fisco e debiti iscritti a ruolo da più di un anno. Se anche quest’ultimo avviso dovesse essere ignorato, l’Agente di Riscossione potrebbe avviare un’azione esecutiva per ottenere il pignoramento delle quote societarie di una SRL.

Come tutelarsi dal creditore particolare dei soci?

Nell’eventualità in cui ci si intestino le quote di una SRL e nel frattempo si maturino dei debiti personali, si dovrebbe pensare a tutelare la propria posizione prima che il creditore intacchi il patrimonio della società. Dopo che il creditore particolare del socio avrà fatto un pignoramento delle quote societarie, poi, la soluzione migliore sarà quella di cercare un accordo con il creditore, soprattutto se si hanno delle cartelle iscritte a ruolo con l’Agenzia delle Entrate.

D’altra parte, se si parla di un creditore privato, la mediazione può essere più complicata. In casi simili si cerca di arrivare, prima del pignoramento, a detenere una quota minore di partecipazione nella SRL al fine di ridurre il rischio. È possibile anche opporsi all’atto di pignoramento entro 20 giorni dalla notifica tramite citazione al giudice che può sospendere l’esecuzione. Se sono trascorsi 90 giorni dalla notifica di pignoramento e il creditore non ha ancora depositato istanza di vendita della quota, infine, il pignoramento viene dichiarato inefficace.

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Founder & CEO in VisureItalia®

Ho conseguito la laurea in Scienze Politiche e un Master in Gestione ed Amministrazione del patrimonio immobiliare degli enti ecclesiastici e religiosi. Dopo una lunga esperienza in ambito della gestione e messa a reddito di patrimoni immobiliari, nel 1999 ho intrapreso l’attività nel settore delle informazioni immobiliari, collaborando con i principali istituti di credito e gli enti di riscossione. Su SmartFocus aiuto i nostri lettori a capire quali problemi possono essere collegati con le attività di acquisto, vendita o locazione di un immobile.

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2 commenti per "Cosa si può pignorare ad una SRL?"

  • Felice Vizzielli ha detto:

    L’amministratore di una srls ha adempiuto parzialmente ai lavori di ristrutturazione di un fabbricato avendo ricevuto dal committente l’intero importo concordato e sottoscritto.Il tempo sta passando inesorabilmente.Cosa posso fare?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Felice, tra le azioni che potrebbe intraprendere vi è innanzitutto il controllo del contratto stipulato con la SRLS per verificare se siano previste penali per ritardi o inadempienze nei lavori. Questa verifica è essenziale per comprendere quali rimedi siano già stati concordati e applicabili in caso di mancato adempimento. Un altro passo importante è l’invio all’amministratore della SRLS di una lettera di diffida ad adempiere, in cui si richiede il completamento dei lavori entro un termine ragionevole. È consigliabile che tale lettera venga inviata tramite raccomandata con ricevuta di ritorno (Raccomandata A/R) o tramite PEC, così da avere una prova dell’avvenuta comunicazione. In ogni caso, le suggeriamo di rivolgersi a un avvocato che possa assisterla nell’analisi della situazione e, se necessario, nell’avvio di ulteriori azioni legali per tutelare al meglio i suoi interessi. Cordiali saluti.

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