Come calcolare il grado di parentela

Conoscere il grado di parentela tra due persone può essere necessario in molteplici situazioni, tanto da avere rilevanti risvolti sul piano civile e tributario. Vediamo allora come calcolare il grado di parentela e quali differenze ci sono tra tale vincolo e quello di affinità.
Non è solo la curiosità personale che spinge un soggetto a scoprire quale grado di parentela lo lega a un suo caro. Ci sono, infatti, particolari situazioni che rendono inevitabile la conoscenza di questi rapporti a causa degli importantissimi risvolti sul piano civile e tributario.
Pensiamo alla successione ereditaria: l’art. 565 del Codice Civile stabilisce che l’eredità si debba devolvere per legge ai parenti del defunto seguendo un certo ordine.
Per questo motivo, molto spesso, non solo vi è il bisogno di calcolare il cosiddetto “grado di parentela” ma addirittura rintracciare gli eredi del de cuius.
Cosa significa grado di parentela
Il legislatore nel dare una definizione di parentela ha cercato di superare ogni disparità normativa tra figli legittimi e figli naturali, in forza del principio dell’unicità dello stato di figlio.
All’art. 74 del Codice Civile, modificato dalla Legge 219/2012, è possibile infatti leggere: “La parentela è il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione è avvenuta all’interno del matrimonio, sia nel caso in cui è avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il figlio è adottivo. Il vincolo di parentela non sorge nei casi di adozione di persone maggiori di età, di cui agli articoli 291 e seguenti”.
Si tratta, quindi, di un rapporto giuridico che unisce i soggetto che discendono dalla stessa persona o dallo stesso stipite. Per la determinazione del vincolo, come da artt. 75 e s.s. del Codice Civile, si distinguono:
- la linea retta, che unisce le persone di cui l’una discende dall’altra. È il caso del padre e il figlio, del nonno e il nipote. Il computo dei gradi avviene contando le persone sino allo stipite comune, senza calcolare il capostipite.
- la linea collaterale, che intercorre tra le persone che, pur avendo un uno stipite comune, non discendono l’una dall’altra. Qui vi rientrano, ad esempio, i fratelli e lo zio rispetto al nipote. In questo caso i gradi si calcolano dalle generazioni, salendo da uno dei parenti fino allo stipite comune e da questo discendendo all’altro parente, sempre restando escluso lo stipite.
Esempi di grado di parentela
Riportiamo di seguito a titolo esemplificativo alcuni dei possibili gradi di parentela:
- parenti di primo grado: figli e genitori (linea retta)
- parenti di secondo grado: fratelli e sorelle (linea collaterale: sorella, padre (che resta escluso), sorella); nipoti e nonni (linea retta: nipote, padre, nonno (che non viene calcolato)).
- parenti di terzo grado: nipote e zio (linea collaterale: nipote, padre, nonno (che resta escluso), zio); bisnipote e bisnonno (linea retta: bisnipote, padre, nonno, bisnonno (che non viene calcolato)).
- parenti di quarto grado: cugini (linea collaterale: cugino, padre, nonno (che non si conta), zio, cugino).
All’art. 77 del Codice Civile viene stabilito che “la legge non riconosce il vincolo di parentela oltre il sesto grado, salvo che per alcuni effetti specialmente determinati“.
Parentela e affinità: quali sono le differenze?
Tra parentela e affinità c’è uno stretto legame, ma non sono la stessa cosa. L’affinità è un vincolo che nasce con il matrimonio, in quanto unisce un coniuge ed i parenti dell’altro coniuge.
Il grado di affinità si stabilisce tenendo conto del grado di parentela con cui l’affine è legato al coniuge. In base a tale ragionamento avremo: suoceri e nuore/generi affini in I grado, fratelli/sorelle del coniuge con l’altro coniuge affini di II grado; zii del coniuge rispetto l’altro coniuge affini di III grado; ecc…
L’affinità, pur nascendo con il matrimonio, non cessa con la morte dell’altro coniuge. Viene a meno solo con la dichiarazione di nullità del matrimonio.
Che grado di parentela c’è tra coniugi?
Tra i diversi gradi di parentela e affinità analizzati fin ora non è stato mai citato il rapporto che lega i coniugi. Perché?
La risposta è semplice: questi non sono né parenti, né affini. Tra coloro legati da rapporto di coniugio, ovvero il matrimonio, sussiste però una relazione diretta che comporta il sorgere di diritti e doveri reciproci.
6 commenti per "Come calcolare il grado di parentela"
Salve, vorrei capire se risulto nell’asse ereditario. È morta la zia di mio padre(sorella del papà di mio padre), senza figli ne fratelli, sorelle e marito. È rimasta in vita una nipote(cugina di mio padre) e le figlie degli altri nipoti. Grazie
Buongiorno Carmela, le confermiamo che rientra nell’asse ereditario della zia di suo padre. Cordiali saluti.
Buongiorno, volevo sapere se nell’eredità del cugino di mio padre (che non ha moglie \figli\genitori ), rientrano anche i cugini, figli della “sorellastra” della madre. Le zie del defunto sono venute a mancare tutte.
Grazie
Buongiorno Alessandro, per rispondere al suo quesito è necessario fare riferimento a quanto previsto dall’art. 572 Codice Civile, il quale stabilisce che l’eredità di colui che muore senza lasciare prole, né genitori, né altri ascendenti, né fratelli o sorelle o loro discendenti, al parente o ai parenti prossimi non oltre il sesto grado, senza distinzione di linea. Cordiali saluti.
SALVE
VOLEVO SAPERE IO E MIO CUGINO CHE GRADO DI PARENTELA ABBIAMO, SIAMO FIGLI DI CUGINO CHE ERANO FIGLI DI 2 FRATELLI CHE AVEVANO IL NONNO IN COMUNE
GRAZIE
VALERIA
Gentile Valeria, i figli di cugini dovrebbero essere parenti in linea collaterale di 5° grado. Cordiali saluti.