Regime forfettario 2025 e nuovi codici ATECO: come cambiano i coefficienti di redditività

Regime forfettario 2025 e nuovi codici ATECO: come cambiano i coefficienti di redditività

Nel 2025, con l’introduzione dei nuovi codici ATECO, il regime forfettario subirà significative modifiche, impattando direttamente sul calcolo delle imposte per molti contribuenti. La tabella di conversione ATECO 2007-2025 sarà fondamentale per garantire che le attività siano inquadrate nel modo corretto e che i coefficienti di redditività siano applicati con precisione. In questo articolo analizziamo le novità, il regime transitorio e gli adempimenti necessari per adattarsi alle nuove regole fiscali.

INDICE:

  1. Perché i codici ATECO 2025 impattano sul regime forfettario?
  2. Regime transitorio e date da segnare in agenda
  3. Tabella provvisoria dei coefficienti di redditività ancora in vigore
  4. Come (e quando) cambieranno i coefficienti: scenari per i settori più coinvolti
  5. Adempimenti per le partite IVA in regime forfettario
  6. Esempi pratici di calcolo del reddito imponibile prima e dopo l’aggiornamento

Perché i codici ATECO 2025 impattano sul regime forfettario?

L’introduzione dei codici ATECO 2025 rappresenta una novità significativa per chi applica il regime forfettario, in quanto la nuova classificazione delle attività economiche, operativa da aprile 2025, incide direttamente sul calcolo dell’imposta sostitutiva. Il regime forfettario prevede infatti che l’imposta venga calcolata applicando un’aliquota (ordinariamente del 15%, o del 5% per le startup) a una base imponibile determinata attraverso il cosiddetto coefficiente di redditività. Questo coefficiente, variabile a seconda del codice ATECO, stabilisce la percentuale di forfettizzazione del reddito da assoggettare a imposta.

Con le modifiche introdotte dall’ISTAT, che includono l’inserimento di nuove attività come quelle degli influencer e dei content creator, oltre a revisioni nei settori commerciale, turistico e culturale, il rischio è che cambiando codice ATECO cambi anche il coefficiente applicabile. Questo comporterebbe un potenziale impatto fiscale per i titolari di partita IVA che aderiscono al regime agevolato.

Sarà quindi fondamentale, in sede dichiarativa, verificare se la nuova classificazione comporti variazioni nella propria attività e accertarsi che tali cambiamenti non incidano negativamente sulle condizioni fiscali. Le novità ATECO richiedono dunque un’attenzione particolare da parte dei forfettari per evitare spiacevoli sorprese in fase di calcolo delle imposte.

Regime transitorio e date da segnare in agenda

Il codice ATECO è uno degli elementi chiave per determinare il corretto inquadramento dell’attività e, di conseguenza, l’impatto del regime forfettario. Infatti, per calcolare l’imposta sostitutiva, è necessario fare riferimento al coefficiente di redditività associato al codice ATECO, che stabilisce la percentuale di reddito forfettizzato su cui applicare l’aliquota fiscale del 15% (o del 5% per le startup).

Con l’introduzione delle nuove regole ATECO nel 2025, le modifiche ai coefficienti di redditività avranno un impatto diretto sul regime forfettario, ma non entreranno in vigore nell’immediato. Il decreto correttivo approvato il 4 giugno 2025 prevede una fase di regime transitorio per le partite IVA, dando tempo fino ad aprile 2025 per l’adeguamento ai nuovi coefficienti. Durante questo periodo di transizione, le partite IVA in regime forfettario continueranno ad applicare la tabella dei coefficienti ATECO attuale senza modifiche, ma dovranno prepararsi per l’aggiornamento previsto.

È fondamentale segnare in agenda le scadenze fiscali del 2025 e le possibili proroghe previste dal calendario fiscale, per non rischiare di incorrere in errori o ritardi nel processo di adeguamento.

Tabella provvisoria dei coefficienti di redditività ancora in vigore

Fino all’introduzione delle nuove disposizioni, rimangono in vigore i coefficienti di redditività stabiliti dalla legge n. 190/2014 per l’anno 2024. Il limite di ricavi annui per l’accesso al regime forfettario, fissato a 85.000 euro, non subisce modifiche e continua ad applicarsi indipendentemente dal codice ATECO dell’attività svolta.

La tassazione viene calcolata sulla base del reddito imponibile, che si ottiene moltiplicando il fatturato per il coefficiente di redditività specifico per ogni settore. I coefficienti attuali variano in base alla tipologia di attività e sono applicati come segue:

  • settori come industria alimentare e commercio al dettaglio: coefficiente di 40%,
  • commercio ambulante e costruzioni: coefficienti rispettivamente di 54% e 86%,
  • attività professionali e scientifiche: il coefficiente è 78%.

In caso di esercizio di più attività con codici ATECO differenti, il calcolo del limite di fatturato seguirà una logica proporzionale. Questi valori rimangono validi fino all’entrata in vigore delle nuove classificazioni e coefficienti previsti per il 2025, che saranno aggiornati dal decreto correttivo.

Come (e quando) cambieranno i coefficienti: scenari per i settori più coinvolti

A partire da aprile 2025, i nuovi codici ATECO e i coefficienti di redditività che li accompagnano introdurranno una serie di modifiche significative per i professionisti e le imprese che applicano il regime forfettario. Questi cambiamenti avranno un impatto diretto su alcune categorie, in particolare per quanto riguarda i settori più dinamici come il commercio, i servizi digitali, il turismo e le professioni tecniche:

  • commercio: i coefficienti di redditività potrebbero subire delle modifiche al ribasso perquanto concerne le attività di commercio al dettaglio e il commercio ambulante. Se attualmente il coefficiente è pari al 40%, con le nuove normative potrebbero esserci aggiustamenti in base a criteri di specializzazione,
  • servizi digitali: il settore legato ai contenuti digitali e ai servizi online, come gli influencer e i content creator, potrebbe vedere un incremento del coefficiente di redditività. Attualmente, il coefficiente per molte attività legate al web è del 78%, ma l’adeguamento potrebbe portare una rimodulazione, aumentando la percentuale di reddito forfettizzabile in alcuni casi,
  • turismo e attività ricettive: le attività turistiche, come hotel e ristoranti, potrebbero trovarsi a dover affrontare una revisione dei coefficienti legati al settore, mentre agenzie di viaggi e tour operator potrebbero vedere confermate le aliquote esistenti, o una leggera modifica in base a nuovi criteri economici,
  • professioni tecniche: per i liberi professionisti (avvocati, architetti, ingegneri) che operano nel settore tecnico, l’aggiornamento del codice ATECO potrebbe comportare una revisione in aumento dei coefficienti, dato che alcune professioni stanno vivendo una crescita esponenziale, soprattutto nell’ambito tecnologico e ingegneristico.

L’entrata in vigore del nuovo sistema è prevista per aprile 2025, ma c’è tempo fino al 30 giugno 2025 per adeguarsi alle nuove disposizioni.

Adempimenti per le partite IVA in regime forfettario

Con l’introduzione delle nuove classificazioni ATECO del 2025, le partite IVA che operano nel regime forfettario dovranno compiere una serie di adempimenti fiscali per garantire l’allineamento con le nuove normative. Tra gli obblighi principali, si segnala:

  1. controllo del nuovo codice ATECO: ogni contribuente dovrà verificare nel proprio Cassetto Fiscale il codice ATECO associato alla propria attività,
  2. aggiornamento tramite modello AA9/12: chi cambia attività o codice ATECO dovrà inviare una comunicazione di variazione tramite il modello AA9/12,
  3. implicazioni sull’IVA e imposta sostitutiva: se il codice ATECO cambia, è importante considerare le implicazioni fiscali. Per esempio, l’applicazione dell’aliquota IVA potrebbe subire modifiche a seconda della nuova classificazione, mentre l’imposta sostitutiva sul reddito potrebbe essere ricalcolata in base al nuovo coefficiente di redditività,
  4. tempistiche e scadenze fiscali: il termine per l’adeguamento delle partite IVA al nuovo regime ATECO è fissato per giugno 2025. Pertanto, tutte le comunicazioni e aggiornamenti fiscali devono essere effettuati entro tale data per evitare problematiche future.

In sintesi, se si opera in regime forfettario, è importante seguire attentamente le scadenze fiscali e procedere con gli aggiornamenti necessari per restare in regola.

Esempi pratici di calcolo del reddito imponibile prima e dopo l’aggiornamento

Per comprendere meglio l’impatto che i cambiamenti nei coefficienti di redditività avranno sulle partite IVA in regime forfettario, vediamo alcuni esempi pratici di calcolo del reddito imponibile, prima e dopo l’aggiornamento.

Caso 1: influencer (servizi digitali)

Un influencer con un fatturato di 60.000 euro e un coefficiente di redditività del 78% (attuale) avrà un reddito imponibile di:

  • Reddito Imponibile = 60.000 euro x 78% = 46.800 euro
  • Imposta sostitutiva (15%): 46.800 euro x 15% = 7.020 euro

Con l’aggiornamento previsto, il coefficiente potrebbe aumentare, per esempio a 85%. Il calcolo del nuovo reddito imponibile sarebbe:

  • Reddito Imponibile = 60.000 euro x 85% = 51.000 euro
  • Imposta sostitutiva (15%): 51.000 euro x 15% = 7.650 euro

Pertanto, anche se il reddito imponibile aumenterà, l’imposta sostitutiva potrebbe non subire un grande aumento grazie alla maggiore percentuale di forfettizzazione del reddito.

Caso 2: commercio al dettaglio

Un’attività di commercio al dettaglio con un fatturato di 80.000 euro e un coefficiente di redditività del 40% (attuale) avrà un reddito imponibile di:

  • Reddito Imponibile = 80.000 euro x 40% = 32.000 euro
  • Imposta sostitutiva (15%): 32.000 euro x 15% = 4.800 euro

Se il coefficiente dovesse essere rimodulato e ridotto, ad esempio al 35%, il calcolo sarebbe:

  • Reddito Imponibile = 80.000 euro x 35% = 28.000 euro
  • Imposta sostitutiva (15%): 28.000 euro x 15% = 4.200 euro

In questo scenario, il reddito imponibile diminuirebbe e di conseguenza anche l’imposta sostitutiva, risultando in un beneficio fiscale per il commerciante.

Questi esempi mostrano come le modifiche ai coefficienti di redditività possano influenzare sia il calcolo del reddito imponibile che l’importo dell’imposta sostitutiva da pagare. Pertanto, è fondamentale per tutte le partite IVA in regime forfettario monitorare attentamente gli aggiornamenti fiscali e adeguare la propria attività di conseguenza.

 

Content & Community Manager

Ho conseguito la laurea in Economia e Gestione Aziendale e da sei anni mi occupo di digital marketing. Sono responsabile del blog SmartFocus e gestisco i canali social di VisureItalia® curando i rapporti con la community dei lettori. Ogni giorno mi informo su nuove normative in campo fiscale, tributario o economico e mi piace condividere le mie conoscenze con i nostri lettori.

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