Diritto ereditario: il Notariato presenta la riforma

Diritto ereditario: il Notariato presenta la riforma

Le questioni irrisolte riguardanti il diritto ereditario troveranno ben presto risposte? Sembrerebbe proprio di sì, in base a quanto dichiarato dal Consiglio Nazionale Notariato durante il 53° Congresso Nazionale del Notariato.

Il Consiglio Nazionale Notariato sta infatti lavorando al progetto di riforma del diritto delle successioni, le cui linee di fondo comprendono procedure più sicure per le donazioni di beni immobili e l’ampliamento dei patti di famiglia.

Perché una riforma del diritto ereditario?

Il progetto di riforma del diritto delle successioni andrà a toccare problemi ben noti e relativi alla circolazione dei beni immobili donati. In particolare, le difficoltà nella vendita di una casa donata, magari a distanza di tempo dalla data in cui è avvenuta la donazione e perché il donante ancora in vita. 

Si tratta, infatti, di una casistica molto diffusa in Italia. A dimostrarlo è proprio il rapporto Dati Statistici Notarili che ha rilevato, con riferimento al 2017, la stipulazione più di 135.000 donazioni immobiliari, mentre nel primo semestre 2018 un aumento del 5% per le donazioni di fabbricati e del 4% per le donazioni della nuda proprietà di fabbricati.

Le linee della proposta del Notariato

Come riporta il comunicato stampa del Consiglio Nazionale Notariato, il progetto di riforma a cui sta lavorando in fase avanzata seguirà le seguenti linee:

  1. revisione della qualificazione legittima. La disciplina attuale prevedere la legittima, come diritto su tutte le categorie dei beni parte della successione per i legittimari, ossia il coniuge, i figli e, in loro assenza, gli ascendenti. Secondo la riforma sono forse maturi i tempi per una diversa qualificazione del diritto alla legittima, prevedendo che il legittimario possa essere soddisfatto nel suo diritto successorio con un solo bene, compreso uno di quelli non ereditari. In questo modo si riuscirebbe, tra l’altro, a superare le note difficoltà di negoziazione dei beni di provenienza donativa.
  2. superamento del divieto dei patti successori, almeno di quello rinunciativo. Si consentirebbe così ai presunti futuri eredi di rinunciare ai propri diritti (meglio, alle proprie attese) almeno su determinati beni di proprietà del proprio ascendente o coniuge, che si ritiene potranno essere oggetto di una futura eredità.
  3. estensione dell’ambito di applicazione del patto di famiglia, oggi limitato ad aziende e quote societarie. Questo patto di famiglia “allargato” permetterebbe, sul piano oggettivo, di dare stabilità ai trasferimenti fatti in vita a favore degli stetti congiunti anche di beni diversi da quelli “produttivi” e, sul piano soggettivo, la possibilità di stipulare un patto capace di coinvolgere il patrimonio di entrambi i genitori. 
  4. introduzione del certificato di successione al fine di dare certezza e stabilità ai trasferimenti ed alle procedure ereditarie. Si tratterebbe di un atto notarile nel quale, su richiesta di parte, potrebbero essere contenuti:
    – i dati relativi alla devoluzione del patrimonio ereditario, le generalità di ciascun erede e/o legatario ed i diritti a lui spettanti, i poteri della persona designata per eseguire le disposizioni testamentarie o per amministrare la successione;
    – eventualmente l’accettazione di eredità, anche con il beneficio d’inventario, la rinuncia all’eredità ovvero il rifiuto di legato, la rinuncia all’azione di riduzione ovvero gli accordi per l’integrazione dei diritti di legittimari lesi o confermare eventuali disposizioni testamentarie nulle, in conformità all’art. 590 cod.civ.
FONTE: CONSIGLIO NAZIONALE DEL NOTARIATO
 

Sono un avvocato del Foro di Cagliari, specializzato in materia di diritto civile e, in particolare, in diritto di famiglia e minori, recupero del credito e risarcimento del danno. Da oltre 15 anni metto a disposizione dei Clienti le mie competenze specialistiche e attraverso SmartFocus voglio aiutare persone e le imprese a capire i problemi connessi con il recupero di un credito nei confronti di un debitore.

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