Certificato fallimentare: ecco tutte le informazioni al riguardo

Per attestare l’assenza di procedure concorsuali sulla propria azienda è possibile richiedere un certificato fallimentare, che fornisce informazioni dettagliate in tal senso. Capita spesso, però, di confondere questo documento con il certificato di vigenza: approfondiamo questo argomento nel nostro articolo!

INDICE:

Cos’è il certificato fallimentare?

Il certificato fallimentare, rilasciato dal Tribunale territorialmente competente, attesta l’assenza o la presenza di procedure fallimentari nei 5 anni precedenti nei confronti di una società, ditta o persona. Le motivazioni per cui si richiede sono diverse, come le seguenti:

• ottenimento di un mutuo,
• partecipazione a bandi, gare e avvisi pubblici,
• ottenimento di un rimborso fiscale,
• iscrizione ad un albo fornitori.

Può richiedere il documento il legale rappresentante della società oppure il titolare della ditta individuale. In alternativa, può presentare questa richiesta un delegato del legale rappresentante della società. Il documento è valido per 6 mesi dalla data di rilascio ma comunque, per le esigenze più semplici, si può richiedere la visura delle procedure in corso.

Come abbiamo anticipato, il certificato fallimentare è diverso da quello di vigenza, che ha caratteristiche simili ma viene emesso dalla Camera di Commercio in riferimento alle imprese.

Cos’è il certificato di vigenza?

Questo certificato è l’unico documento ufficiale rilasciato dalla Camera di Commercio che attesta l’iscrizione dell’impresa alla Camera di Commercio e certifica l’assenza di procedure concorsuali a carico di questa presso il Registro delle Imprese.

Nel certificato di vigenza sono presenti procedure concorsuali in corso di qualsiasi tipologia come fallimento, liquidazione amministrativa coatta, ammissione in concordato, amministrazione controllata.

Il certificato include i seguenti dati dell’azienda:

• riferimenti d’iscrizione,
• denominazione e forma giuridica,
• sede legale e indirizzo pubblico PEC,
• partita IVA,
• informazioni sullo Statuto,
• oggetto e capitale sociale,
• titolari e soci con le quote,
• amministratori,
• attività.

A differenza della visura, questo certificato ha valore legale di certificazione, è opponibile a terzi e ha una validità di 6 mesi. Di solito è utile per partecipare alle gare di appalto, per uso rimborsi tributari, per la concessione di mutui e finanziamenti e per l’iscrizione nell’elenco dei fornitori. Può essere richiesto da chiunque, anche se non rappresentante legale dell’impresa, senza necessità di presentare moduli o di deleghe.  

Rilasciato dalla Camera di Commercio, questo certificato verifica ed attesta la presenza o meno, allo stato attuale, di procedure concorsuali a carico dell’impresa come concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa e fallimento.

Il certificato di vigenza è disponibile per tutte le Camere di Commercio in Italia con eccezione delle Camere di Commercio di Benevento, Catanzaro e Matera. Infine può essere rilasciato solo nel caso in cui l’impresa abbia versato i diritti camerali annuali.

Il certificato di vigenza storico

Oltre al certificato di vigenza allo stato attuale, è disponibile anche quello di vigenza storica. Quest’ultimo attesta che l’impresa, dal momento della nascita, non è stata sottoposta ad alcuna procedura concorsuale, comprese quelle revocate. In questo caso si elimina il vincolo temporale degli ultimi 5 anni antecedenti la richiesta e si esclude la richiesta a Milano e per le imprese iscritte alle Camere di Commercio delle città seguenti:

• Benevento,
• Caserta,
• Catanzaro,
• Genova,
• Matera,
• Pesaro e Urbino,
• Vibo Valentia.