Tasse uniche: sono al 24% per liberi professionisti e partite iva

La prossima legge di bilancio porterà una semplificazione nel sistema fiscale anche per liberi professionisti, autonomi e titolari di partite iva con una detassazione degli utili che verranno reinvestiti nell’impresa. L’obiettivo è, con tasse uniche al 24%, quello di incentivare gli investimenti degli imprenditori e stimolare in questo modo la crescita del PIL per il 2017.
La nuova tassa è stata illustrata di recente alle principali associazioni di categorie delle imprese. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini ha precisato che sarà l’imprenditore ha valutare e decidere se aderire o meno al nuovo sistema ed adottare la nuova tassa IRI. Infatti, nel caso di liberi professionisti ed autonomi con fatturati bassi potrebbe non essere conveniente aderire al nuovo sistema quanto piuttosto mantenere il sistema attuale con Irpef che, considerando deduzioni e detrazioni, potrebbe avere un’aliquota inferiore al 24%.
Sono oltre 2,8 milioni le imprese, tra ditte individuali e società, che verranno chiamate ad effettuare la scelta se aderire o meno alla nuova tassa IRI. La CNA stima che saranno oltre 500 mila le imprese che aderiranno al nuovo sistema fiscale.
Una tassa unica per tutti
La nuova tassa, denominata IRI, Imposta sul Reddito Imprenditoriale, avrà un’aliquota unica al 24% relativamente agli utili che l’impresa deciderà di reinvestire in macchinari, beni e servizi strumentali. Da un lato le imprese godranno di un vantaggio fiscale dato dalla riduzione dell’attuale IRES dal 27,5% al 24% con un risparmio fiscale del 3,5%. Dall’altro, liberi professionisti, autonomi e partite iva avranno un’unica tassa di riferimento, se utilizzeranno i loro profitti per investimenti.
Un’altra importante innovazione nel sistema fiscale per le imprese sarà la sostituzione degli “studi di settore” con il “criterio per cassa“. Attualmente autonomi e liberi professionisti, soggetti agli studi di settore, versano le imposte in base a quanto il fisco presume essere stato il guadagno. Con l’IRI, si stima che l’87% delle imprese pagherà le imposte in base a quanto fatturato. Una innovazione che potrà comunque aprire nuovi scenari negli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate. Infatti, il passaggio dal sistema degli studi di settore al criterio impositivo per cassa comporterà l’attribuzione di un rating di affidabilità sulle imprese. L’Agenzia delle Entrate terrà sotto la lente di ingrandimento autonomi, professionisti e titolari di partite iva con un rating basso. In caso di difformità tra quanto dichiarato ed i dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate verranno attivati gli accertamenti fiscali.
Come verificare la propria posizione fiscale
Con il decreto legislativo n. 427 del 1997 l’Agenzia delle Entrate ha stabilito con quali modalità un soggetto può richiedere un estratto della propria posizione fiscale. Il certificato carichi pendenti per autonomi, liberi professionisti e titolari di partite iva attesta con un documento ufficiale:
- la sussistenza di eventuali accertamenti e contestazioni in essere l’Agenzia delle Entrate, definite o in corso di definizione
- la presenza di carichi pendenti derivati da versamenti omessi o parziali di IVA e imposte (dirette e indirette) e illeciti amministrativi
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