Al via il registro elettronico dei testamenti

Arriva il via libera del Garante al registro elettronico dei testamenti. Come funzionerà e chi potrà consultarlo? Un approfondimento.
Registro elettronico dei testamenti: la novità
A breve sarà possibile registrare i testamenti in un archivio elettronico, in aggiunta al testamento cartaceo già in vigore. Il motivo? Il testamento è sì un documento personale, ma può anche assumere valenze legali in caso di disaccordo tra gli aventi diritto all’eredità o nelle questioni di tipo legale, nazionali o internazionali.
La decisione non è stata semplice da attuare, in primo luogo per questioni legate ovviamente alla privacy dei contenuti e dei soggetti interessati, ecco perché prima del via serviva il parere del Garante della privacy che ha però dato un parare positivo sulla costituzione del registro, che quindi potrà essere realizzato anche tramite l’invio telematico dei documenti oltre che per la visione cartacea del registro. L’Autorità ha però chiesto di “rafforzare le misure di sicurezza previste, nonché di perfezionare il testo dello schema di decreto al fine di garantire la piena validità dei testamenti e la loro segretezza fino alla morte di chi li ha presentati”.
Archivio elettronico dei testamenti: come funzionerà?
Ma come funzionerà l’archivio elettronico dei testamenti? La prima questione riguarda l’invio dei dati. IL’invio dei documenti e dei dati avverrà:
- in forma esclusiva da parte di un notaio
- a mezzo di posta elettronica purché sia certificata (PEC)
- il documento deve essere sottoscritto con una firma digitale, pena la non accettazione dello stesso.
Una volta ricevuta la documentazione, è responsabilità del gestore dell’archivio emettere una comunicazione di ricezione dei documenti, l’accettazione o il respingimento degli stessi.
Per quanto riguarda l’accesso ai dati, ovviamente non sarà consentito a tutti, ma esclusivamente ai gestori degli archivi, che potranno consultare le richieste pervenute al registro elettronico dei testamenti per tutti i casi di verifica previsti dalla legge. Per i soggetti diversi dai gestori degli archivi e i semplici cittadini, non è previsto nessun tipo di accesso: per la consultazione, essi dovranno rivolgersi a un notaio o a un legale in caso di dubbi su un testamento.
L’innovazione introdotta dà attuazione alla normativa del settore, in particolare alla Convenzione di Basilea che istituisce un sistema comune di registrazione dei testamenti, così da consentirne la conoscenza agli aventi diritto che si trovano anche in altri paesi europei. I dati contenuti nell’archivio elettronico dei testamenti, infatti, saranno successivamente collegati in rete con gli archivi europei, in modo da consentirne la consultazione anche al di fuori dei confini nazionali. La completa integrazione consentirà una maggiore semplicità nell’esecuzione dei testamenti che coinvolgono più stati e consentirà inoltre di risolvere in modo più semplice eventuali questioni o procedure giudiziarie transnazionali in merito alle esecuzioni testamentarie.
Come iscriversi al registro elettronico dei testamenti
Al fine di assicurare maggiori tutele ai dati personali, soprattutto in considerazione del fatto che non solo il contenuto del testamento ma l’informazione della sua stessa esistenza devono rimanere segrete fino alla morte del soggetto, il Garante ha chiesto di “migliorare le modalità tecnico operative adottando, tra l’altro, non le misure minime di sicurezza, ma quelle idonee al trattamento”.
Le regole per l’iscrizione al registro dei testamenti sono quindi molto rigide. Per l’iscrizione telematica al registro, i notai e gli altri soggetti abilitati, inclusi i capi degli archivi notarili dovranno compilare una apposita scheda sottoscritta mediante firma digitale o firma elettronica qualificata, nella quale saranno riportati i dati personali la cui trasmissione è obbligatoria:
- nome e cognome
- data e luogo di nascita
- domicilio o residenza del testatore
- nome e cognome e sede del pubblico ufficiale che ha ricevuto o è depositario dell’atto.
Particolare attenzione è stata posta anche sulla gestione delle eventuali iscrizioni non andate a buon fine (ad esempio per il mancato pagamento dell’imposta di bollo o per la non conformità del documento informatico inviato), in modo tale che il documento non vada perso o non divenga accessibile a persone che non ne hanno diritto.
Sempre in riferimento all’attività notarile, il Garante ha anche dato via libera all’introduzione di un sistema di firma grafometrica da utilizzare per rafforzare le garanzie di autenticità e integrità dei documenti informatici sottoscritti. Nel corso della verifica preliminare del nuovo sistema, l’Autorità ha prescritto ai titolari dei trattamenti di adottare “alcune misure per accrescere le tutele relative ai dati biometrici degli interessati”.
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