Prezzi delle case in crescita (+35%) dal 1998 al 2016

Il mercato immobiliare in Italia prosegue il suo trend al rialzo. Nel terzo trimestre del 2016 si è registrato +17,8%. L’OMI, Osservatorio Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate ha pubblicato i dati riferiti al trimestre luglio – settembre 2016. Il settore terziario è quello che ha registrato il dato più significativo (+31,1%) raddoppiando il valore rispetto al trimestre precedente. Il settore commerciale ha segnato +23,3% mentre il settore produttivo +24,5%. Nel settore residenziale l’incremento del numero di compravendite è stato del 17,4% concentrato soprattutto al nord, nei comuni non capoluogo di provincia e nelle grandi città.
La rivalutazione dei prezzi delle case dal 1998 al 2016
Nonostante la crisi del mercato immobiliare del 2007 abbia fatto segnare dati negativi, la rivalutazione degli immobili a destinazione abitativa è nel complesso positiva. Il periodo di rilevazione analizza i valori delle case dal 1998 al primo semestre 2016. Negli anni della crisi (2007) le case hanno mediamente perso il 39,7% di valore. Milano ha tenuto (-27,9%) se confrontata con Genova (-49%) e Bari (-46,5%). La lenta ripresa del mercato immobiliare sta determinando una rivalutazione dei valori immobiliari. Le grandi città, Roma in testa, registrano un valore medio del 35%. La capitale è la città nella quale in 18 anni si sono rivalutati di più gli immobili (+65,3%). Seguono Napoli (+61,3%) e Milano (+56,3%).
Nel hinterland e nei capolughi di provincia la rivalutazione dei prezzi delle case è stata più contenuta. Il valore medio attuale di rivalutazione ha, in effetti, origini lontane ed è condizionato dal boom immobiliare tra la fine degli anni ’90 ed il 2000. In quegli anni, soprattutto nell’hinterland, sono state messe in vendita numerose unità immobiliari che hanno contribuito a contenere il valore medio di rivalutazione immobiliare. Analizzando i dati sul mercato immobiliare in Italia, la suddivisione per area geografica presenta il maggior incremento nei capoluoghi di provincia del Sud (+24,8%) rispetto a quelli del Centro (+2,5%) e del Nord (-2,4%).