Lo stato di salute delle PMI in Italia

Il 15 novembre sono stati diffusi i dati sulla crescita delle PMI in Italia. Segnali incoraggianti che lasciano ben sperare per una positiva chiusura del 2016. Dal 2010 sono cresciute per la prima volta raggiungendo una soglia di oltre 137 mila società ed un incremento nel 2015 dello 0,4% rispetto all’anno precedente.

Dati PMI in Italia
Nel 2016 i dati sul registro imprese sono positivi. Li abbiamo esaminati in un precedente articolo. Il dato positivo che emerge nel report sulle PMI, le Piccole e Medie Imprese registra un significativo incremento dopo ben cinque anni di stasi. Quali le motivazioni? Una rinnovata fiducia degli imprenditori e l’apertura del credito delle banche alle imprese. Prosegue anche il deleveraging. Le imprese spostano la loro attività verso mercati e clienti con un margine di rischio inferiore.
In Italia le PMI sono 136.114, costituite da 112.378 piccole imprese e 23.736 medie imprese. La Commissione Europea così classifica le imprese:
- Micro impresa (dipendenti < 10 – fatturato =/< 2 mln euro – attivo =/< 2 mln euro)
- Piccola Impresa (dipendenti < 50 – fatturato =/< 10 mln euro – attivo =< 10 mln euro)
- Media impresa (dipendenti < 250 – fatturato =/< 50 mln euro – attivo =/< 43 mln euro)
- Grande impresa (dipendenti =/> 250 – fatturato > 50 mln euro – attivo > 43 mln euro)
I dati sulle PMI in Italia
I ricavi delle PMI sono cresciuti ad un tasso triplo rispetto all’anno precedente con un incremento del 3,1%. Il fatturato complessivo di piccole e medie imprese è stato pari a 852.105 miliardi di euro. E’ incrementato anche il valore aggiunto pari a 195.950 miliardi di euro, registrato al +4%. Così come il MOL, margine operativo lordo. I debiti finanziari complessivi contratti dalle PMI sono pari a 239.846 miliardi di euro. Sono aumentati al 6,7% anche gli investimenti in rapporto alle immobilizzazioni materiali. Nel 2014 il dato era al 5,6%. Ottime previsione per il 2016. Si prevede, infatti, una crescita del fatturato del 4,2% e del valore aggiunto del 5,1%
Da rilevare anche il migilioramento del credit score delle PMI. La solvibilità delle piccole e medie imprese è passata dal 48,3% del 2014 al 51,5% nel 2015. Il profilo di rischio è di conseguenza sceso. Le imprese a rischio sono, infatti, il 16,6% nel 2015 contro il 17,7% nel 2014.
Sono migliorati anche i tempi di pagamento e le imprese, grazie anche al credito conceso dalle banche, sono più rapide nei pagamenti dei fornitori. A giugno 2016 si sono ridotti di 1,4 giorni i tempi di pagamento (72,2 giorni medi) così come i ritardi nei pagamenti (11,5 giorni medi – due giorni in meno rispetto al 2015).