Illegittimi gli accertamenti catastali della Agenzia del Territorio

La Commissione Tributaria Regionale di Bari ha rigettato l’appello promosso dall’Agenzia del Territorio. La sentenza rimette in discussione gli accertamenti catastali svolti dall’Agenzia del Territorio su richiesta del Comune di Lecce. Dichiarati illegittimi oltre 70.000 avvisi di accertamento.
L’Agenzia del Territorio ha subito una pesante condanna anche in appello ed è stata costretta a pagare anche le spese processuali. I 7.000 cittadini che hanno impugnato gli accertamenti degli estimi catastali hanno finalmente avuto giustizia. La Commissione Tributaria Regionale ha infatti confermato la precedente sentenza di primo grado della Commissione Tributaria Provinciale di Lecce. L’assenza di qualunque motivazione nella rivalutazione della rendita catastale è stata l’elemento fondante della sentenza. L’Agenzia del Territorio aveva infatti impropriamente proceduto ad un riclassamento degli estimi catastali senza esplicitare in modo analitico gli elementi concreti di riferimento. Inoltre, l’Agenzia non aveva provveduto a convocare la Commissione Censuaria competente territorialmente. Salvi i 70.000 immobili sottoposti ad accertamento.
Gli accertamenti catastali dell’Agenzia del Territorio
La Cassazione, con ordinanza n. 2357 del 3 febbraio 2014, si era già espressa chiaramente in materia. L’Agenzia del Territorio, nel caso di riclassamento delle rendite catastali, deve sempre specificare le motivazioni. Gli accertamenti catastali, infatti, possono essere originati:
- da una variazione delle condizioni specifiche dell’immobile
- da una variazione della microzona in cui è ubicato l’immobile
Nella prima fattispecie, l’Agenzia deve specificare gli interventi edilizi di ristrutturazione ed adeguamento nell’immobile. Nel secondo caso deve precisare l’atto attraverso il quale si è provveduto ad una rivisitazione dei paramentri della microzona. In particolare, l’Agenzia è tenuta a precisare gli interventi attuati per il miglioramento del contesto urbano che hanno determinato il riclassamento d’ufficio. Nell’atto deve emergere in modo inequivocabile:
- la modalità di rilevazione dei valori medi della microzona esaminata
- gli atti di trasferimento di diritti reali rilevati
- la metodologia dei sistemi di rilevazione
La procedura attuata dall’Agenzia del Territorio su mandato dell’Amministrazione comunale è stata dichiarata illegittima e priva di fondamento. Gli accertamenti catastali sono quindi stati ritenuti nulli ex art. 7 della legge 212 del 2000.