Fallimenti e procedure concorsuali in calo nel 2016

Diffusi oggi i dati sul calo dei fallimenti e delle procedure concorsuali nel 2016 che prosegue il trend di lenta riduzione. In totale sono state 3.600 con una riduzione del 4,5% rispetto al 2014. In aumento invece le liquidazioni di imprese non attive e che quindi hanno preferito regolarizzare la loro posizione.

Fallimenti e procedure concorsuali
I dati sono ancora lontani da quelli antecedenti la crisi ma c’è da essere ottimisti. Nel 2015 la riduzione è stata del 1,7% rispetto all’anno precedente. Considerando solo il periodo da luglio a settembre del 2016 i fallimenti si sono ridotti del 4,4%. Prosegue anche la riduzione delle procedure concorsuali, anche grazie alla riduzione del concordato preventivo. Anche l’Osservatorio nelle costruzioni e nel Mezzogiorno conferma il dato, proprio in quei segmenti come l’immobiliare che hanno subito maggiormente la crisi.
I dati su fallimenti e procedure concorsuali
Considerando il periodo da gennaio a luglio sono state oltre 20 mila le imprese che hanno avviato procedure di chiusura dell’attività. Il dato è in aumento rispetto al 2015: +1,2%
I fallimenti, dal 1 gennaio al 30 settembre, sono stati 10.047. Mediamente, ogni giorno 52 imprese italiane hanno portato i libri in Tribunale. Un dato che deve far riflettere. Soprattutto se rapportato al 2010 (+32,2%) e al 2009 (+58,9%). Dal punto di vista della distribuzione geografica, il nord Italia è in prima linea. La Lombardia è la regione italiana con il maggior numero (2.091) di fallimenti nel 2016 mentre dal 2009 sono 21.494. Da ricordare che in Lombardia trova collocazione il 20,2% del totale delle imprese italiane. Nel Lazio (11,8% del totale imprese) i fallimenti sono stati 1.145. Nel Veneto (8,7% del totale imprese) si contano 873 imprese fallite. Seguono poi la Campania (854), la Toscana (817) e l’Emilia Romagna (745).
Le procedure concorsuali nel 2015 si sono ridotte del 16,3% rispetto al 2014. Il trend è proseguito anche nel 2016 con una riduzione del 22,3%. La causa, in parte, è riconducibile al minor ricorso al concordato preventivo (-29,5%) rispetto al 2015.
Le liquidazioni volontarie sono invece in controtendenza. Nel 2015 si era registrato un calo del 6,4% rispetto al 2014. Il 2016 sta invece segnando un incremento del 3,5%. Sono stati oltre 16 mila gli imprenditori che hanno volontariamente provveduto alla chiusura di imprese esistenti ma, di fatto, non attive in Camera di Commercio.
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