Compravendite sotto i 100mila euro: si possono fare gli atti senza notaio?

Grazie alla mobilitazione delle associazioni di categoria, molte norme contenute nel decreto legge sono sotto revisione, proprio come quella appena cancellata che prevedeva la possibilità di redigere e concludere compravendite immobiliari (riguardanti immobili a uso non abitativo) per trasferimenti inferiori a 100mila euro. Grazie alla norma, bastava infatti una scrittura privata autenticata da un avvocato.
Vittoria dei notai per le compravendite sotto i 100mila euro
Cancellata la norma, l’atto resta di competenza dei notai, ma il loro numero sul territorio nazionale aumenterà dagli attuali 7mila a 10mila. Viene introdotta, contestualmente, la norma che stabilisce che il registro delle successioni sarà tenuto dal Notariato e non dai Tribunali.
Altra novità? Con un emendamento si permette la creazione di società di capitali privati negli studi degli avvocati. Unico requisito: i 2/3 del capitale devono restare in mano ai legali e la quota restante deve essere resa pubblica per questioni di trasparenza.
Documenti essenziali nelle compravendite immobiliari
È indubbio che redigere e stipulare atti di compravendita immobiliare resti una procedura nella quale bisogna esercitare massima professionalità e conoscenza della materia. Un esempio? La verifica dei passaggi di proprietà e della storia dell’immobile stesso, base fondamentale per la relazione notarile indispensabile per un atto di compravendita o per l’iscrizione di un’ipoteca.
Preliminarmente alle compravendite immobiliari, infatti, è necessario procedere un’indagine sulla storia dell’immobile nei venti anni antecedenti la data di richiesta della visura stessa, con verifica della continuità delle trascrizioni. È possibile effettuare un’indagine di questo tipo richiedendo una visura ipotecaria ventennale su Visure Italia. Il documento ottenuto include i passaggi di proprietà ed i gravami che hanno interessato l’immobile nel corso del ventennio