Avvocati e Fatturazione elettronica: ecco come funziona

Avvocati e Fatturazione elettronica: ecco come funziona

C’è ancora un po’ di confusione riguardo alla fattura elettronica recentemente introdotta. Gli avvocati sono obbligati ad emetterla? Quali sono le sanzioni nelle quali incorre chi non si adegua al nuovo obbligo? Per chiarire ogni dubbio è intervenuto il Consiglio Nazionale Forense dando risposta ad alcune delle domande più frequenti in merito agli adempimenti da porre in essere. Vediamo le principali precisazioni fornite dalle FAQ predisposte dal CNF.

È passato già un mese dall’entrata in vigore dell’obbligo di emettere fattura elettronica per tutti i soggetti residenti o stabiliti in Italia che effettuano cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate nei confronti sia delle pubbliche amministrazioni sia nei confronti di altri operatori economici sia di privati cittadini residenti o stabiliti in Italia.

Il CNF sulla fatturazione elettronica per avvocati

Anche gli avvocati sono obbligatoriamente tenuti ad emettere fattura elettronica a fronte di tutti i compensi ricevuti e riceveranno fattura elettronica da parte dei fornitori soggetti al regime.

Considerata la portata di tale novità e i tanti dubbi che vi ruotano attorno, il Consiglio Nazionale Forense ha pertanto ritenuto necessario predisporre risposte ad alcune delle domande più frequenti in merito agli adempimenti da porre in essere, cercando di fornire ogni informazione utile per agevolare o rendere maggiormente comprensibile il nuovo obbligo. Per farlo si è avvalso della collaborazione del Gruppo di Lavoro della FIIF – Fondazione Italiana per l’Innovazione Forense. Riportiamo di seguito alcuni dei punti trattati.

Avvocati in regime forfettario: la fattura elettronica è obbligatoria?

Il CNF risponde con un deciso NO. Gli avvocati che adottano il regime forfettario possono tuttavia emettere facoltativamente fatture elettroniche nei confronti dei soggetti privati seguendo quanto disposto dal provvedimento n. 89757/2018.

L’obbligo di emissione di fatture elettroniche per questa categoria di avvocati vige solo nei rapporti con le pubbliche amministrazioni.

Per esclusione, la fattura elettronica è obbligatoria per tutti quei soggetti che non possono accedere al regime forfettario, ovvero per coloro che:

  • detengono quote in associazioni professionali;
  • partecipano contemporaneamente all’esercizio dell’attività, a società di persone o a imprese familiari;
  • sono titolari di partita IVA e controllano direttamente o indirettamente società a responsabilità limitata o associazioni in partecipazione, le quali esercitano attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dagli esercenti attività d’impresa, arti o professioni.

Cliente privato sprovvisto di PEC: come emettere la fattura elettronica?

L’emissione della fattura elettronica deve avvenire anche se un cliente privato non ha un indirizzo PEC. In questo caso, in base al provvedimento del 30 aprile 2018 dell’Agenzia delle Entrate, l’avvocato deve consegnare direttamente al cliente una copia informatica o analogica della fattura elettronica, comunicando contemporaneamente che il documento è messo a disposizione dal Sistema di Interscambio nell’area riservata del sito web dell’Agenzia delle Entrate. In questo caso il codice SDI da inserire è composto da sette zeri (0000000).

Nei confronti del cliente privato permane, quindi, l’obbligo di consegna del documento fiscale in forma diversa dall’xml.

Come devono essere trattare le fatture datate 2018 ma ricevute nel 2019?

L’obbligo di fatturazione elettronica scatta, in base all’art. 1, c. 916, della legge di Bilancio 2018 (legge 27 dicembre 2017 n. 205), per le fatture emesse a partire dal 1° gennaio 2019.

Se la fattura ha data di emissione e trasmissione in modalità cartacea nel 2018 ed è stata ricevuta dal cessionario/committente nel 2019, la stessa non sarà soggetta all’obbligo della fatturazione elettronica.

Tuttavia, se il contribuente dovesse emettere una nota di variazione nel 2019 di una fattura ricevuta nel 2018, questa dovrà essere emessa in via elettronica.

Quali sono le sanzioni per la mancata emissione della  fattura elettronica?

In caso di emissione di fattura, tra soggetti residenti o stabiliti nel territorio dello Stato, con modalità diverse da quelle previste dall’art. 1, c. 3, del D.Lgs. 127/2015, il documento si intende come non emesso. Trovano applicazione le sanzioni previste dall’art. 6 del D.Lgs. 18 dicembre 1997, n. 471, ovvero una sanzione amministrativa compresa tra il 90 e il 180 per cento dell’imposta relativa all’imponibile non correttamente documentato o registrato nel corso dell’esercizio.

È stata però concessa, con la conversione del decreto fiscale, una moratoria per il primo semestre del periodo d’imposta 2019. Questa prevede che le sanzioni, in particolare situazioni, vengano proprio applicate o vengano applicate in modo ridotto.

Per la lettura completa dell FAQ del CNF, cliccate QUI.

FONTE: CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE
 

Sono un avvocato del Foro di Cagliari, specializzato in materia di diritto civile e, in particolare, in diritto di famiglia e minori, recupero del credito e risarcimento del danno. Da oltre 15 anni metto a disposizione dei Clienti le mie competenze specialistiche e attraverso SmartFocus voglio aiutare persone e le imprese a capire i problemi connessi con il recupero di un credito nei confronti di un debitore.

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