Addio agli scontrini fiscali, verso la tracciabilità totale

Dopo il susseguirsi di voci delle scorse settimane, Renzi ha confermato la nuova linea che vede l’addio agli scontrini fiscali e ai registratori di cassa a favore della contabilità elettronica anche per gli esercizi aperti al pubblico.
Scontrini fiscali: si cambia
Dopo la recente introduzione della fattura elettronica nella Pubblica Amministrazione, che ha eliminato definitivamente le bolle cartacee, i tempi sembrano maturi per salutare lo scontrino fiscale e la fattura cartacea. Le motivazioni? Introdurre la tracciabilità fiscale migliorerà i rapporti tra i commercianti e il Fisco.
“L’Agenzia delle Entrate smetterà di essere come un avvoltoio […] e diventerà una sorta di consulente per le imprese”, ha dichiarato Renzi. Per poi rilanciare: “ci stiamo impegnando per un modo diverso di concepire il rapporto tra la PA e i dati. Mettere tutto online è la più grande forma di spending review”.
Una svolta, quella pianificata dal Governo, che arriva anche alla luce di dati sempre più eloquenti sulla mancata emissione di ricevute fiscali. Secondo una recente indagine effettuata dall’Adnkronos in collaborazione con diverse associazioni di categoria e dei consumatori sul territorio, in Italia più di un negozio su due non fa scontrini o li fa irregolari. Si tratta del 55% degli esercizi commerciali.
Evasione fiscale e scontrini
L’Adnkronos sottolinea che i dati attuali sugli scontrini fiscali sono pressoché allarmanti. Il monitoraggio degli esercizi commerciali, avvenuto dal 15 settembre al 15 ottobre, ha delineato la geografia dell’evasione fiscale italiana. Saltano all’occhio dati che vedono:
- l’83% delle irregolarità a Napoli
- percentuali comprese tra il 45% e il 50% a Roma, Milano e Palermo
- il 18% a Genova.
Si tratta spesso di piccoli importi, che però diventano cifre consistenti su tutto il territorio nazionale.
Tracciabilità elettronica: cosa cambierà?
Cosa cambierà sostituendo gli scontrini cartacei con la moneta elettronica e la tracciabilità su web? Il Governo sta lavorando a un sistema che punta a trasferire negli esercizi l’infrastruttura già sperimentata nella Pubblica Amministrazione, che prevede:
- trasmissione costante dei dati dal negozio all’Erario
- sfruttamento del web
- sollevamento di molti incarichi dei sostituti d’imposta.
Oltre a un chiaro guadagno dello Stato, potrebbero esserci meno spese anche per i commercianti, che potranno risparmiare sul registratore di cassa (che si paga almeno 400euro) e sui costi del sostituto d’imposta.
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