Cosa bisogna sapere sulla fatturazione elettronica?

Il 31 marzo è entrato in vigore l’obbligo di fatturazione elettronica per i fornitori della pubblica amministrazione. Ecco 5 cose da tenere a mente.
Se ne parla da tempo ed è obbligatoria solo da ieri, eppure la fatturazione elettronica resta un mistero per molti. Ecco un piccolo elenco delle 5 cose che devi assolutamente sapere per fatturare alla pubblica amministrazione.
1. Alcuni enti hanno l’obbligo di ricevere solo fatturazione elettronica
I soggetti obbligati a ricevere esclusivamente fatture elettroniche sono moltissimi e, per comodità, sono stati raggruppati in 3 classi:
- amministrazioni dello Stato
- soggetti indicati a fini statistici nell’elenco pubblicato annualmente in Gazzetta Ufficiale dall’Istat, e le Autorità indipendenti
- amministrazioni autonome.
Dal 31 marzo sono state coinvolte tutte le amministrazioni precedentemente esonerate. Per approfondire, leggi il nostro articolo dedicato all’ambito soggettivo della fatturazione elettronica per PA.
2. Usa il sistema di interscambio Sdi per la fatturazione elettronica
La fattura elettronica deve essere trasmessa attraverso il sistema di interscambio Sdi, un database in scala nazionale da cui vengono inoltrate e gestite tutte le fatture. Bisogna utilizzare un documento informatico in formato strutturato xml, sottoscritto con firma elettronica qualificata o digitale, contenente:
- informazioni obbligatorie per l’emissione della fattura
- informazioni fiscali
- dati funzionali per la gestione integrata del ciclo di fatturazione attivo e passivo, individuati dagli enti.
3. Evita l’invio ripetuto
Il sistema di interscambio Sdi è tarato in modo che dopo il primo invio tutti gli altri vengano scartati automaticamente. Nonostante ciò, quasi una fattura su due arrivata agli enti pubblici negli ultimi 9 mesi è un duplicato prodotto con invio ripetuto.
4. Completa tutte le fatture
Le irregolarità individuate dal sistema di interscambio Sdi sono principalmente 2:
- il sistema centrale potrebbe non riconoscere il certificato di autorizzazione all’emissione della fattura
- il sistema centrale potrebbe individuare un tracciato non conforme.
Fai attenzione quindi a compilare tutta la fattura senza tralasciare nessun campo e rileggila più volte prima di inviarla, per essere sicuro che non vi siano errori di battitura.
5. Tieni d’occhio i codici
Le amministrazioni coinvolte hanno comunicato ai propri fornitori la propria targa identificativa del sistema: fai attenzione a non immettere codici irregolari o non riconosciuti tenendo d’occhio il codice dell’ufficio al quale inviare la fattura.
Adesso che l’invio di fatture elettroniche per la pubblica amministrazione non ha più segreti per te, potrai far parte di una vera e propria rivoluzione. Si stima infatti che saranno 50 milioni i documenti inviati ogni anno, per 2 milioni di attività e realtà coinvolte a fronte di 50mila entri pubblici.
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