IMU per impianti di risalita: leggi qui la sentenza

IMU per impianti di risalita: leggi qui la sentenza

Imu anche sugli impianti di risalita: è quanto ha stabilito una recente sentenza della Corte di Cassazione, che rischia di mandare in bancarotta moltissimi impianti di risalita italiani.

La sentenza sull’Imu per impianti di risalita

La sentenza in questione è la n° 4.541 del 21 gennaio 2015 e riguarda un ricorso dell’Agenzia delle Entrate contro una sentenza che stabiliva l’illegittimità della nuova classificazione catastale di un impianto di risalita. La classificazione in questione qualificava l’impianto di risalita come attività commerciale e non come trasporto pubblico, rendendolo quindi soggetto all’Imu.

La sentenza non ha precedenti nel settore, e sicuramente avrà degli effetti economici disastrosi per gli impianti di risalita sciistici: si tratta di cifre che partono dalle 25mila per una seggiovia a 6 posti fino ad arrivare a 50mila per una telecabina a 8 posti. Secondo i giudici, l’impianto di risalita discusso nel caso è «funzionale alle piste sciistiche gestite dalla contribuente» e «dunque non sussiste il presupposto del classamento catastale come mezzo pubblico di trasporto». Nella sentenza si specifica che questo tipo di definizione, «presuppone evidentemente una, sia pur parziale, utilizzabilità delle strutture come mezzo di trasporto a disposizione del pubblico. Mentre un impianto di risalita svolge una esclusiva funzione commerciale di ausilio ed integrazione dell’uso delle piste sciistiche».

La risposta delle associazioni

Il presidente nazionale di Anef, Associazione nazionale esercenti funiviari, Valeria Ghezzi, ha dichiarato che le attività commerciali sono disponibili a pagare l’Imu, ma “non sugli impianti di risalita: sarebbe come tassare le ferrovie dello stato per le rotaie, visto che le nostre aziende, per la funzione che svolgono, sono per molti aspetti assimilabili a quelle di trasporto pubblico”. Il presidente sottolinea inoltre che gli impianti di risalita, alla fine della loro vita tecnica, vanno smontati, cosa che rende del tutto inutile il pagamento dell’Imu.

Il Sole 24 Ore precisa che si tratta di una condizione comune a molte imprese con impianti e macchinari regolarmente iscritti al Catasto perché ancorati al suolo, dotati di un valore e di una rendita che li rendono tassabili con Imu e Tasi.

 

Sono un avvocato del Foro di Cagliari, specializzato in materia di diritto civile e, in particolare, in diritto di famiglia e minori, recupero del credito e risarcimento del danno. Da oltre 15 anni metto a disposizione dei Clienti le mie competenze specialistiche e attraverso SmartFocus voglio aiutare persone e le imprese a capire i problemi connessi con il recupero di un credito nei confronti di un debitore.

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