Tasse sui servizi funebri: cosa prevede il decreto

Presentato nel giugno 2018, il decreto di legge che regola le attività funerarie ha introdotto importanti novità, tra cui una nuova imposta soprannominata ‘tassa sulla morte’, destinata ad aumentare i costi legati a ogni decesso. Scopriamo nel dettaglio di cosa si tratta e come funziona.
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Tasse e requisiti per le imprese funebri
Il decreto di legge ha imposto nuove tasse e requisiti stringenti per esercitare l’attività di pompe funebri. In che modo? Per le agenzie funebri, che sino ad oggi erano esenti dall’imposta, il testo ha previsto:
- Iva al 10% sui servizi funebri,
- una tassa di 30 euro per ciascuna operazione cimiteriale, sia tumulazione che cremazione.
Quest’ultima è destinata ad aumentare di anno in anno in base agli indici Istat relativi al costo della vita. Il lato positivo? L’innalzamento del limite di detrazione sulle spese funebri. La misura risulterà però priva di efficacia per le famiglie a basso reddito, non aventi capienza per le detrazioni; non tutti sanno, in effetti, che una volta azzerata l’imposta, le detrazioni ulteriori non danno luogo ad alcun credito.
Aumento della Tasi e impatto sui Comuni
La disposizione ha determinato, tra l’altro, anche l’aumento della Tasi: il decreto di legge ha imposto infatti l’obbligo, per i Comuni, di destinare il 20% di tale tassa ai cimiteri monumentali per la gestione dei costi inerenti e che la legge stessa ha fatto aumentare. In che modo? La stragrande maggioranza dei Comuni sono dotati di cimiteri risalenti alle seconda metà dell’800 o al massimo ai primi del 900: questo fatto obbligherà gli enti ad elevare ulteriormente la Tasi, per esigenze di bilancio.
Le conseguenze sulle imprese funebri saranno altrettanto onerose. Per rimanere validamente operative, infatti, dovranno sottostare a requisiti parecchio onerosi, tra i quali l’obbligo, superata una soglia minima di funerali, di dotarsi di:
- 3 mezzi funebri di proprietà,
- 6 necrofori assunti a tempo indeterminato,
- 1 direttore tecnico.
Sopra i mille funerali l’anno, gli obblighi salgono addirittura a 4 auto funebri di proprietà, 12 necrofori ed un direttore tecnico. Un regalo alle grandi imprese a discapito delle piccole aziende funebri. Per questo motivo, sono insorte le varie associazioni di categoria, Confartigianato e Cna in testa, le quali contestano la violazione dell’art.41 della Costituzione, sulla libertà d’impresa. I sottoscrittori del DDL invocano a loro difesa la necessità di una maggiore regolamentazione del settore funerario, e minimizzano il rischio, per i piccoli imprenditori ed i loro dipendenti, di finire in mezzo a una strada, con la possibilità di diventare agenti monomandatari delle aziende più grandi.
Come ottenere il certificato di morte online?
Se hai bisogno di un certificato che attesti la morte di un tuo famigliare, puoi richiedere un certificato di morte online su VisureItalia. Il certificato di morte attesta l’evento del decesso e riporta le generalità del defunto:
- il suo stato civile,
- il luogo e la data del decesso,
- il numero, la parte e la serie dell’atto.
Nell’estratto per riassunto dell’atto di morte, è possibile aggiungere paternità e maternità del defunto, su richiesta dell’interessato al fine di esercitare diritti o doveri derivanti dallo stato di legittimità o di filiazione. Ciò vale ad esempio nel caso di riconoscimento di figli naturali e/o legittimi.
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