Tari 2021: che cos’è, chi la deve pagare e come?

Tari 2021: che cos’è, chi la deve pagare e come?

Se hai il possesso o la detenzione di un immobile sicuramente avrai avuto a che fare con la TARI. Che cosa è nello specifico questo tributo e chi lo deve pagare? Come pagare la TARI in caso di affitto o locazione di immobili residenziali, o di immobili sfitti o vuoti? Ecco tutte le informazioni per il pagamento della TARI 2021.

INDICE:

  1. Che cosa è la Tari e chi la deve pagare?
  2. Come vedere i contributi versati all’INPS?
  3. Chi paga i contributi?
  4. Tari 2021 e locazioni immobiliari
  5. Tari e locali sfitti o vuoti
  6. Come si fa il calcolo Tari?
  7. Scadenza Tari 2021: quando si paga?
  8. Riduzioni e incentivi per la Tari
  9. Quali sono i termini di prescrizione per l’accertamento e la riscossione coattiva?

Che cosa è la Tari e chi la deve pagare?

Tari è l’acronimo di TAssa RIfiuti ed è una imposta comunale destinata a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Per questo motivo, anche nel 2021, devono pagare la TARI i cittadini in possesso o in detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte suscettibili di produrre i rifiuti (art. 1, c. 641, primo periodo, della legge n. 147 del 2013).

Questo tributo è stato istituito con la Legge di Stabilità 2014, prendendo il posto della vecchia Tares. Fino al 2019. faceva parte, insieme all’imposta municipale propria (IMU) e al tributo per i servizi indivisibili (TASI), dell’imposta unica comunale (IUC).

Infatti, quest’ultima è stata abolita, insieme alla TASI, dalla Legge di bilancio 2020. Sono, invece, rimasti in vigore l’IMU, ridisciplinata dalla Legge di bilancio 2020, e la TARI, che resta disciplinata dalla Legge di Stabilità 2014.

La tassa sui rifiuti prevede che la somma da versare al Comune sia dovuta dagli inquilini, indipendentemente se proprietari o affittuari.

Chi non deve pagare la tassa sui rifiuti?

Per non pagare la TARI il contribuente deve provare l’inidoneità del locale o dell’area a produrre i rifiuti, in quanto si trova in una condizione tale da essere oggettivamente inutilizzabile.

Un consolidato orientamento giurisprudenziale evidenzia che per poter essere esclusi dal pagamento del tributo è necessaria la contemporanea assenza dell’arredo e di tutte le utenze. I regolamenti comunali possono introdurre altri indici rivelatori dell’uso dell’immobile, che integrino la presunzione di imponibilità.

Tari 2021 e locazioni immobiliari

Quando la detenzione è temporanea con durata non superiore a 6 mesi nel corso dello stesso anno solare, la Tari è dovuta soltanto dal possessore dei locali e delle aree a titolo di proprietà, usufrutto, uso, abitazione o superficie.

Nel caso di locali in multiproprietà e di centri commerciali integrati, il soggetto che gestisce i servizi comuni è responsabile del versamento della Tari dovuta per i locali e le aree scoperte di uso comune e per i locali e le aree scoperte in uso esclusivo ai singoli possessori o detentori, fermi restando nei confronti di questi ultimi gli altri obblighi o diritti derivanti dal rapporto tributario riguardante i locali e le aree in uso esclusivo.

Se l’immobile dato in locazione, la TARI non grava sul proprietario ma sul conduttore dell’immobile, ossia sull’inquilino. Può capitare, però, che le parti, chi possiede l’immobile e chi vi abita, decidano liberamente che nel canone siano ricomprese anche le eventuali spese per imposte e tasse tra le quali può rientrare anche la TARI. Tuttavia, la previsione contrattuale o anche un semplice accordo verbale che fa ricadere su un soggetto il pagamento del tributo non libera l’altro e non ha effetti giuridici. Il motivo? Per il fisco sono soggetti distinti con una autonoma obbligazione tributaria per cui anche in caso di accertamento bisognerà a pagare salvo diverse disposizioni da parte del Comune.

Tari e locali sfitti o vuoti

Cosa succede invece in caso di immobili sfitti o vuoti? Questa è un’altra domanda che interessa i soggetti titolari di immobili che spesso vengono concessi in locazione ma che per alcuni periodi sono sfitti o vuoti.

Purtroppo anche in questo caso è necessario corrispondere la TARI, a meno che il locale non sia contemporaneamente privo di arredo e di tutte le utenze.

Come si fa il calcolo Tari?

Le tariffe della TARI sono stabilite tramite deliberazione del Consiglio comunale. Queste sono diverse in base al fatto che l’utenza sia domestica o non domestica, ma in entrambi i casi si compongono di una parte fissa e una variabile.

La parte fissa viene determinata tenendo conto delle componenti del costo del servizio di igiene urbana come investimenti e relativi ammortamenti, spazzamento delle strade e così via, mentre la parte variabile è destinata alla copertura dei costi del servizio rifiuti integrato (raccolta, trasporto, trattamento, riciclo, smaltimento) ed è rapportata alla quantità di rifiuti presumibilmente prodotti dal contribuente. All’importo del Tributo è necessario aggiungere il 5% per il Tributo provinciale per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione ed igiene ambientale.

Nel caso delle utenze domestiche, la parte fissa viene determinata moltiplicando la superficie “calpestabile” dei locali, sommata a quella delle relative pertinenze, per la tariffa unitaria corrispondente al numero degli occupanti dell’utenza stessa , e poi si aggiunge la tariffa variabile.

Per le utenze non domestiche, la base imponibile rimane la superficie catastale moltiplicata per la tariffa fissa e variabile secondo la classificazione delle categorie.

Documenti utili per il calcolo della Tari

Uno dei documenti che può essere utile per calcolare la Tari è la visura catastale, in quanto tra i dati che riporta vi è la superficie catastale.

Visura catastale imu tari e tasiRichiedilo qui

Potrai ricevere questo documento compilando questo modulo:

Visura catastale imu tari e tasi

Le visure catastali hanno una finalità specificatamente fiscale e reddituale, non giuridica. Da questo si evince che il Catasto italiano non ha carattere probatorio e che pertanto le visure catastali non possono provare l’esistenza di un diritto reale e la titolarità giuridica dell’intestatario relativamente al bene immobile indicato nella visura catastale.

Scadenza Tari 2021: quando si paga?

Le scadenze di pagamento della TARI 2021, così come le tariffe, sono determinate con regolamento comunale. Sono previste, solitamente, almeno due rate a scadenza semestrale (art. 1, c. 688, della legge n. 147 del 2013). In ogni caso, è consentito il pagamento in un’unica soluzione entro il 16 giugno di ciascun anno.

Vi suggeriamo di consultare il sito web del vostro Comune per verificare quanto previsto dal regolamento in merito ai pagamenti 2021.

Riduzioni e incentivi per la Tari

Nonostante la Tari debba essere pagata sempre, esistono degli riduzioni obbligatorie stabilite dalla Legge n. 147 del 2013. Queste possono riguardare la quota variabile ed essere proporzionali alle quantità di rifiuti speciali assimilati agli urbani che il produttore dimostra di aver avviato al riciclo (art. 1, c. 649, secondo periodo)

Sono previste poi riduzioni per il “mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, ovvero di effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento, nonché di interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente“. In questo caso la TARI è dovuta nella misura massima del 20% della tariffa (art. 1, c. 656).

Nelle zone in cui non è effettuata la raccolta, invece, la TARI è dovuta nella misura massima del 40%, secondo quanto stabilito dal comune che può anche graduare la tariffa in relazione alla distanza dal più vicino punto di raccolta rientrante nella zona perimetrata o di fatto servita (art. 1, c. 657).

Sono previste, infine, delle riduzioni facoltative, cioè che possono essere introdotte a discrezione del regolamento Comunale. Queste possono tenere conto, ad esempio, del numero degli abitanti nell’immobile, del fatto che le abitazioni e locali siano per uso stagionale, oppure occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora, per più di sei mesi all’anno, all’estero.

Quali sono i termini di prescrizione per l’accertamento e la riscossione coattiva?

Non esiste una norma regolamentare che preveda una procedura ad hoc, il che obbliga il Comune ad applicare la norma di legge, e quindi a notificare a tutti coloro che non hanno pagato nei termini previsti un avviso di accertamento, le relative sanzioni, e a chi ha pagato tardivamente un provvedimento di irrogazione di sanzioni.

Si ricorda che la notifica dell’avviso di accertamento per la TARI deve essere effettuata entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui il tributo avrebbe dovuto essere pagato o è stato pagato in maniera insufficiente. In caso di mancato pagamento dell’avviso di accertamento, l’ingiunzione o la cartella di pagamento debbono essere notificati entro il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello in cui l’avviso di accertamento è diventato definitivo.

Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze

 

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Ho conseguito la laurea in Economia e Gestione Aziendale e da sei anni mi occupo di digital marketing. Sono responsabile del blog SmartFocus e gestisco i canali social di VisureItalia® curando i rapporti con la community dei lettori. Ogni giorno mi informo su nuove normative in campo fiscale, tributario o economico e mi piace condividere le mie conoscenze con i nostri lettori.

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2 commenti per "Tari 2021: che cos’è, chi la deve pagare e come?"

  • brunello ha detto:

    Pagare le tasse su un locale sfitto, inutilizzato, che non si riesce a locare è un furto !!!
    E come è possibile che un proprietario di immobile commerciale non possa detrarre la spesa IMU ? Così facendo è pagare anche le tasse (sulle tasse) sull’ IMU.

    • Redazione ha detto:

      Caro Brunello, l’IMU è una imposta sulle proprietà immobiliari ed è dovuta anche in assenza di un reddito derivante da locazione. Attualmente non è dovuta solo nel caso di immobile ad uso residenziale destinato quale abitazione principale. Gli immobili commerciali non sono esentati dal pagamento dell’IMU.

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