Alla ricerca degli eredi… perduti!

Alla ricerca degli eredi… perduti!

Alla morte di una persona si deve predisporre la denuncia o dichiarazione di successione nella quale occorre indicare, oltre ai dati del defunto, i nominativi di tutti gli eredi. Ma fare una ricerca degli eredi se non si conoscono o non si sa come rintracciarli?

La morte di un parente, oltre al naturale dolore tra i familiari, comporta una serie di adempimenti di natura giuridica e fiscale che sono ricompresi all’interno della denuncia di successione. Indipendentemente dal fatto che esista o meno un testamento, nel qual caso si parla di successione testamentaria o testata, l’istituzione di un erede rappresenta il principale aspetto della successione in quanto prevede e consente il trasferimento del patrimonio del de cuius, nelle posizione attive (crediti) e passive (debiti) in capo agli eredi.

Nel quadro A del modello 4/A disposto dall’Agenzia delle Entrate, occorre indicare gli eredi e legatari, specificando, per ogni nominativo, il grado di parentela, i dati anagrafici completi e l’indirizzo di residenza. Ma se non si sa chi sono gli eredi, il loro grado di parentela con il defunto e la loro residenza, come si deve procedere?

3 step per rintracciare gli eredi

  1. Prima di procedere con l’attività di ricerca degli eredi, è indispensabile disporre di tutte le informazioni sul defunto. Richiedendo un certificato di morte si disporrà di un documento ufficiale nel quale sono contenuti i dati anagrafici del de cuius, la data di decesso ed il luogo che corrisponde all’ultima residenza conosciuta del defunto. Si suggerisce di richiedere un estratto in quanto, a differenza del certificato, vi sono indicati anche l’ora del decesso e lo stato civile del defunto, elementi che possono essere di grande aiuto nella ricerca degli eredi.
  1. Una volta ottenuto il certificato o estratto di morte (documento che dovrà essere allegato anche alla dichiarazione di successione) si può procedere con il rintraccio degli eredi.

Come rintracciare i nominativi degli eredi del de cuius?

Rintraccio erediRichiedilo qui

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Rintraccio eredi

Questa può rivelarsi un’attività articolata, in quanto il documento rileva i nominativi dei discendenti fino al primo grado del de cuius. Per tal motivo per approfondire la ricerca e ricostruire l’albero genealogico, saranno necessari ulteriori approfondimenti.

  1. L’ultimo punto è costituito dalla ricerca della residenza degli eredi individuati tramite le ricerche precedenti. In questo caso è indispensabile svolgere un’indagine, nota come rintraccio residenza persona, che porta a determinare il comune e l’indirizzo di residenza del soggetto, dati questi indispensabili per la compilazione in modo corretto e completo della dichiarazione di successione. Se necessario, in caso di eventuali azioni legali legate alla gestione del patrimonio del defunto, è bene richiedere anche il certificato di residenza rilasciato dall’ufficio Anagrafe del comune, in modo da disporre di un documento ufficiale avente valore legale.

Che succede se gli eredi non si trovano?

Nonostante le ricerche condotte, gli eredi ancora non si trovano. Il Tribunale di competenza rispetto al luogo di decesso del defunto, su interesse dei familiari o anche d’ufficio, provvederà a nominare un curatore dell’eredità che deve provvedere a redigere un inventario dei beni di proprietà del defunto, curarne l’amministrazione incassando quindi crediti e saldando eventuali debiti, previa autorizzazione esplicita del Tribunale. Dal momento della nomina del curatore, si parla di eredità giacente, in attesa di accettazione della stessa da parte degli eredi. Il curatore cesserà di assolvere le sue funzioni al momento dell’accettazione dell’eredità da parte degli eredi.

La ricerca degli eredi prosegue quindi con un’attività di indagine negli archivi, quali archivio cartaceo del Catasto e nei repertori cartacei della Conservatoria, ma anche negli archivi degli uffici Anagrafe con una ricostruzione dello stato di famiglia originario del defunto in moda da risalire a tutti i gradi di parentela.

Chi sono gli eredi apparenti?

Se il de cuius era proprietario di beni immobili, bisognerà provvedere a trascrivere presso la competente Conservatoria dei Registri Immobiliari, l’atto di accettazione dell’eredità da parte degli eredi, un atto che stabilisce in modo inequivocabile il trasferimento dei diritti reali in capo agli eredi. L’accettazione dell’eredità può avvenire in modo espresso o tacito, ad esempio un atto di vendita stipulato dall’erede in riferimento ad un bene immobile ereditato. E’ buona norma dare evidenza pubblica dell’atto di accettazione attraverso la trascrizione, proprio per evitare atti compiuti da eredi apparenti. Ma chi sono?

Supponiamo il caso il cui il defunto non avesse genitori, coniuge o figli legittimi. In questo caso, i fratelli e le sorelle sono di diritto gli eredi, salvo il caso in cui il defunto abbia disposto mediante testamento di trasferire tutto il suo patrimonio a favore di una terza persona che è a tutti gli effetti il vero e unico erede del patrimonio. Qualora i fratelli e le sorelle del defunto abbiano disposto l’alienazione del patrimonio del defunto, agendo di fatto come eredi apparenti, l’atto di compravendita potrà essere revocato dal vero erede, causando di conseguenza gravi danni al soggetto acquirente ed innescando una complicata causa legale di risarcimento danni. Da precisare che se gli eredi apparenti hanno invece provveduto a trascrivere preliminarmente l’accettazione di eredità, l’atto di compravendita non potrà essere impugnato né potrà essere oggetto di azione revocatoria.

Gli eredi possono rinunciare all’eredità?

L’eredità può essere costituita da attività (beni immobili, beni mobili, conti correnti, quote societarie ..) e da passività (debiti verso terzi, debiti verso l’erario, debiti verso banche, ipoteche, pregiudizievoli ..) e potrebbe darsi che le seconde siano superiori alle prime. In questo caso gli eredi dovranno attingere al loro patrimonio personale per sanare i debiti del defunto in quanto con l’accettazione dell’eredità, espressa o tacita, si determina la “confusione dei patrimoni” tra il defunto e gli eredi in proporzione alle rispettive quote. Le soluzioni in questo caso tipicamente sono due:

  • gli eredi rinunciano all’eredità: è questa la soluzione da preferire qualora si supponga che i debiti siano superiori ai crediti ed alle attività;
  • gli eredi accettano l’eredità con beneficio di inventario: se non si è assolutamente certi dello stato totale dei debiti e si ipotizza a ragion veduta che siano comunque inferiori alle attività, si suggerisce di adottare questa soluzione, proprio per evitare la cosiddetta “confusione dei patrimoni” ed essere chiamati, come eredi, a rispondere con il proprio patrimonio personale dei debiti del parente.
 

Founder & CEO in VisureItalia®

Ho conseguito la laurea in Scienze Politiche e un Master in Gestione ed Amministrazione del patrimonio immobiliare degli enti ecclesiastici e religiosi. Dopo una lunga esperienza in ambito della gestione e messa a reddito di patrimoni immobiliari, nel 1999 ho intrapreso l’attività nel settore delle informazioni immobiliari, collaborando con i principali istituti di credito e gli enti di riscossione. Su SmartFocus aiuto i nostri lettori a capire quali problemi possono essere collegati con le attività di acquisto, vendita o locazione di un immobile.

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30 commenti per "Alla ricerca degli eredi… perduti!"

  • Michele ha detto:

    Buongiorno,
    mio zio non ha ne figli ne moglie e tutti i fratelli sono morti.
    Ci sono 5 nipoti, ma uno di questi non sappiamo dov’è e non ricordiamo nemmeno la sua data di nascita solo il luogo.
    Come possiamo fare per rintracciarlo ?
    Grazie.

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Michele, possiamo aiutarla in questa ricerca solamente nel caso foste in possesso del codice fiscale valido. Restiamo a Sua disposizione. Cordiali saluti.

  • Giuseppe ha detto:

    buongiorno

    devo comporre l’albero genealogico, non conosco la data di morte di una mia cugina , erede come me. posso omettere il suo inserimento nell’albero genealogico.

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Giuseppe, siamo spiacenti ma il suo quesito non ci è chiaro. Come possiamo aiutarla? Cordiali saluti.

  • Ernesto ha detto:

    Salve,avrei una questione da porre, dovrei ereditare per testamento un terreno da mia nonna deceduta 5 anni fa. Il terreno in questione risulta di proprietà di mia nonna e mio nonno in quote a metà. Mio nonno é deceduto oltre 15 anni fa, sia i 3 figli sia il coniuge(mia nonna) non hanno mai presentato successione. Posso io richiedere adesso la successione con accettazione dell’ eredità sia per testamento da mia nonna ma anche per “rinuncia” tacita dei figli della quota di mio nonno?
    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Ernesto, in questi caso si dovrebbe procedere prima con la dichiarazione di successione di suo nonno e poi con quella di Sua nonna. Il diritto di rinunciare all’eredità può essere esercitato entro dieci anni dal giorno della morte del defunto, le suggeriamo pertanto di confrontarsi con un notaio. Cordiali saluti.

  • gabriele ha detto:

    buonasera
    alcuni giorni fa ho scoperto di essere “erede” di una persona deceduta nonche a me sconosciuta.
    il tutto perche’ mi sono arrivati 6 atti di accertamento per omesso pagamento di bolli auto e moto dalla regione.
    penso che sia una cosa gravissima che potrebbe comportarmi serissimi guai
    Puo gentilmente aiutarmi a capire a chi rivolgermi?? carabinieri ? un legale??

    cordialissimi saluti

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Gabriele, le suggeriamo di rivolgersi presso l’Ufficio dell’Agenzia Entrate-Riscossione per approfondire a quale titolo le abbiano notificato tali atti, facendo presente che non conosce tale soggetto e lei non ha mai accettato l’eredità. Cordiali saluti.

  • Michela xx ha detto:

    Buonasera, vorremo acquistare una casa di famiglia, però un erede è deceduto e i figli con il coniuge hanno fatto la rinuncia all eredità. Tale rinuncia è stata fatta pure dai fratelli e sorelle e annessi nipoti. Sono ormai passati 13 anni dalla sua morte.
    La casa si può acquistare lo stesso, la sua quota a chi va?
    O bisogna cercare comunque i parenti prossimi fino al 6°grado e chiedere loro se vogliono l eredità ( che ovviamente non vorranno visti gli ingenti debiti).
    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Michela, se dopo la rinuncia dei nipoti non sono avvenute ulteriori rinunce all’eredità, essendo trascorsi più dieci anni dal giorno della morte del defunto, dovrebbe essere necessario rivolgersi ai collaterali e ai parenti fino al sesto grado. Potrebbe chiedere la consulenza di un notaio per verificare la procedura che deve essere eseguita in questi casi particolari. Cordiali saluti.

  • Laura ha detto:

    Buonasera, due settimane fa è venuta a mancare mia madre.
    Alla scomparsa di mio padre la casa era stata suddivisa per i 4 eredi ( mia madre e noi 3 fratelli)
    Uno dei miei fratelli è stato tolto dallo stato di famiglia dopo che abbiamo avviato le pratiche di irreperibilità in quanto erano più di 10 anni che non viveva con mia madre e l’altro fratello e di lui non abbiamo notizie da allora
    La domanda è: essendo lui irreperibile ha comunque diritto alla quota di mia mamma ed eventualmente alla quota di un’ipotetica vendita dell’immobile ?
    Grazie per l’attenzione

    Laura M.

    • Redazione ha detto:

      Gentile Laura, anche se è irreperibile, suo fratello resta comunque un erede legittimo che ha diritto di ricevere la sua quota. Le suggeriamo di effettuare un tentativo di rintraccio di suo fratello con il servizio di Verifica residenza anagrafica per poter comunicargli l’esistenza dell’eredità di sua madre e comprendere se intenda rinunciarvi o meno. Cordiali saluti.

  • Anna 55 ha detto:

    Buonasera. Ho ereditato una quota di un piccolo appartamento tutti gli eredi sono d’accordo nella vendita ma uno di essi è scomparso da tre mesi. Intanto abbiamo le copie dei suoi documenti antecedenti alla scomparsa . Il notaio è pronto per la successione ma in mancanza di questo erede che ha una piccolissima parte non può procedere. C’è soluzione a questo dilemma.??? Grazie per la risposta .

    • Redazione ha detto:

      Gentile Anna, potrebbe provare a rintracciare l’erede richiedendo il servizio Verifica residenza anagrafica, che consente di accertare l’indirizzo della residenza e del domicilio di una persona fisica, come risulta presso l’Ufficio Anagrafe del Comune. Nel caso avesse necessità di informazioni può contattarci al Numero Verde 800.17.10.35.
      Cordiali saluti.

  • Anna ha detto:

    Dopo 28 anni vengo a sapere che sono correre di 1 prozia da parte di mamma mia mamma è morta prima di questa zia quindi eredi io e mio fratello della quota di mia madre la settima parte di una quota di un’appartamento diviso in 5 quote adesso mio fratello è morto i 2 figli penso abbiano diritto della metà quota di mia madre come possiamo uscirne da tutto questa brutta storia da premettere la defunta non aveva debiti

    • Redazione ha detto:

      Gentile Anna, sarà necessario procedere con la dichiarazione di successione anche se sono trascorsi tutti questi anni. Cordiali saluti.

  • pino ha detto:

    Buon Giorno. Nel ringraziarla per la risposta mi permetto di disturbarla ancora . Con riferimento alla successione che quanto prima verrà fatta se il quarto erede (mio cugino)non si trova o non vuole farsi trovare , cosa dobbiamo fare ? si può proseguire alla successione ? e con quali conseguenze ? grazie Buon Lavoro

    • Redazione ha detto:

      Gentile Pino, le ricordiamo che la successione va obbligatoriamente portata a termine a prescindere dall’irreperibilità del quarto erede. Le suggeriamo di effettuare un tentativo di rintraccio di suo cugino con il servizio di Verifica residenza anagrafica per poter quanto meno comunicargli l’esistenza dell’eredità di suo zio e comprendere se intenda rinunciarvi o meno. Cordiali saluti.

  • Pino ha detto:

    Buon Giorno . Si stà preparando tutta la documentazione necessaria per fare la successione dopo la morte di un mio zio . siamo 4 eredi ma purtroppo non riusciamo in nessun modo a rintracciare 1 dei 4 che è mio cugino che da oltre 30 anni non ha dato più notizie di se . come fare in questo caso ? Grazie . Saluti

    • Redazione ha detto:

      Gentile Pino, in questo caso potrebbe provare a rintracciare Suo cugino attraverso il servizio Verifica residenza anagrafica, che consente di accertare l’indirizzo della residenza e del domicilio di una persona fisica, come risulta presso l’Ufficio Anagrafe del Comune. Nel caso avesse necessità di chiarimenti e informazioni può contattarci al Numero Verde 800171035.
      Cordiali saluti.

  • Alice ha detto:

    Salve, ci ritroviamo in un bel guaio. A gennaio 2021 abbiamo visto un annuncio per una casa in vendita. Ci è piaciuta e abbiamo fatto un’offerta che è stata accettata dalla venditrice (chiamiamola Antonella) con accordi scritti e l’emissione di un assegno con cifra simbolica per fermare l’impegno. In questi accordo firmato da entrambe le parti che noi ci saremmo fatti carico delle pratiche comunali per regolarizzare alcune difformità catastali e a rimuovere una veranda costruita abusivamente. La venditrice invece si è impegnata a rimuovere un altro volume abusivo (un pollaio) e a sgomberare la casa e gli esterni da cose, oggetti, ecc. È stato fissato il termine per l’atto al 15 maggio. Tutto tramite agenzia immobiliare.

    Da febbraio a maggio, noi abbiamo provveduto ad adempiere alle nostre incombenze, mentre la signora Antonella, no. Ha provveduto l’agenzia.

    Dopo aver fatto richiesta di mutuo, dopo aver sottoposto l’immobile a perizia (avvenuta tardi poiché il pollaio non veniva demolito in tempo), a varie indagini istruttorie, ecc. Ci viene concesso il mutuo.

    Fissiamo finalmente la data per il rogito (prevista per fine giugno 2021), il notaio invia alla banca la relazione preliminare notarile, ma si accorge di una incongruenza nell’atto di vendita originario della casa.

    La casa è stata costruita alla fine degli anni 70 ed è stata acquistata da una certa signora Giulia nel 1982, direttamente dalla azienda che l’ha costruita. Nell’atto compare solo il nome di questa Giulia, come unica proprietaria. Il problema è che risulta che nel 1982 fosse coniugata con un tale Mario, che non compare nel contratto. In data sconosciuta Giulia vive nella casa comprata insieme al nuovo partner: Pino.
    Nel 1992 Giulia e Mario divorziano.
    Poco dopo, Giulia si risposa con Pino che ha giá una figlia: Antonella.
    Nel 2015, muoiono sia Giulia (che non ha avuto figli) che Mario. Giulia lascia un testamento olografo in cui designa Pino come suo unico erede.
    Nel 2020 muore anche Pino. Antonella eredita la casa e la mette in vendita.

    Il grande dilemma è come sapere se la casa è stata acquistata nel 1982 in comunione dei beni con Mario (ipoteticamente tenuto all’oscuro?). Antonella ha diritto di venderci la casa? Possono vantare dei diritti degli eventuali eredi di Mario?

    Quale soluzione può esserci per concludere questa vendita?

    In caso di annullamento, possiamo rivalerci sulla venditrice o l’agenzia immobiliare? Visto che abbiamo perso tempo e denaro e andremo incontro a numerosi disagi derivanti dalla mancata vendita?

    • Redazione ha detto:

      Gentile Alice, riteniamo che di questa intricata questione dovrebbero rispondere sia l’agenzia immobiliare che la venditrice, in quanto avrebbero dovuto effettuare le dovute verifiche prima della vendita dell’immobile: potrebbero infatti esserci i termini per una denuncia. Inoltre, poiché l’acquisto della casa risale al 1982, potrebbe essere avvenuto in regime di comunione dei beni e, di conseguenza, coinvolgerebbe anche il primo marito Mario. Per ottenere maggiori informazioni al riguardo, sarebbe utile richiedere un estratto di matrimonio relativo alla prima celebrazione per verificare i dati sul regime patrimoniale di comunione o separazione dei beni che è stato adottato. Le soluzioni possibili, comunque, potrebbero essere due: rinunciare espressamente all’acquisto della casa e chiedere la restituzione della caparra oppure proseguire con l’acquisto. In questa eventualità, però, dovrebbe richiedere alla venditrice di fornire tutta la documentazione necessaria per sottoscrivere l’atto. Le suggeriamo di rivolgersi al Notaio per approfondire le sue richieste e valutare come procedere. Cordiali saluti.

  • Franco ha detto:

    Un caso simile: muore uno zio senza figli, ma ha dei nipoti. Cosa succede se nessuno dei nipoti apre la successione? Il nipote che è nel possesso dei beni può, passato un certo tempo, ottenere la proprietà per usucapione? Oppure se uno dei nipoti apre la successione tacendo la presenza di altri nipoti e a loro insaputa?

    • Redazione ha detto:

      Gentile Franco, per quanto riguarda l’ottenimento della proprietà per usucapione, è necessario che l’erede che intende usucapire abbia posseduto il bene stesso almeno per 20 anni. Occorre valutare, quindi, da quando è deceduto lo zio e una serie di altri aspetti. A tal proposito la rimandiamo alla lettura dell’articolo “4 condizioni essenziali per l’usucapione dei beni in eredità“. La dichiarazione di successione deve essere presentata dagli eredi entro 12 mesi dalla data di apertura della successione, che coincide, generalmente, con la data del decesso del de cuius, ma se nessuno vi procede il patrimonio rimane indiviso. Potrebbe configurarsi anche una situazione come quella esposta nell’ultima sua domanda, anche se ciò non sarebbe corretto. Cordiali saluti.

  • Luca Gon ha detto:

    Si, ma l’articolo non spiega come fare se gli eredi per davvero non si trovano.
    Che peccato.

    • Redazione ha detto:

      Gentile Luca, nell’articolo è indicato che l’attività di ricerca degli eredi può essere svolta tramite il ritraccio eredi. Nello specifico, si tratta di un servizio che consente di rilevare i nominativi degli eredi del de cuius fino al primo grado, comprensivi dei dati anagrafici (nome, cognome, data e luogo di nascita) e dell’indirizzo di residenza. Restiamo a Sua disposizione nel caso avesse bisogno di ulteriori informazioni. Cordiali saluti.

  • eli ha detto:

    Buonasera,
    mi trovo in una situazione molto particolare:
    3 settimane or sono è deceduta una cugina di mia madre (anch’essa deceduta)di 77 anni.
    Non lascia eredi diretti (ascendenti e discendenti).
    Tuttavia ci sono diversi cugini di primo grado (come mia madre) sparsi per l’Italia del tutto sconosciuti.
    Uno di questi vive nella stessa nostra città ma avevano rapporti sporadici e con me nessuno.
    Poiché è morta in casa da sola, l’amica che l’ha trovata ha contattato la polizia e quest’ultima ha contattato il cugino che ha lo stesso cognome trovando sulla rubrica di casa il telefono.
    Gli hanno consegnato le chiavi di casa.
    Ora poiché si trovava in una casa dell’Aler, è stato richiesto dallo stesso di mettere in sicurezza l’appartamento.
    Cosa che è stata fatta.
    Questo cugino (consigliato da un notaio) ha provveduto si al funerale, ma avendo rilevato una posizione finanziaria allarmante (debiti) e l’onere di svuotare un appartamento di 80 mq a dir poco imballato di oggetti , ha deciso di riconsegnare le chiavi all’Aler senza nemmeno comunicare il decesso alla banca e all’inps.
    Asserisce che lui è uno chiamato all’eredità come gli altri cugini e che non vuole saperne nulla.Farà la rinuncia quando lo andranno a cercare.
    Io che sono una parente di 5° non ho potuto fare nulla.
    Sono molto preoccupata perché in casa è stato lasciato tutto : libretto assegni, bancomat carte di credito e chissà cos’altro visto che sono solo stati portati via i generi alimentari.
    la casa è dell’Aler, in questo caso cosa succede?
    L’Aler si tiene tutto senza cercare gli eredi?
    In banca dovrebbe esserci solo la tredicesima+pensione di dicembre versata ieri e poco altro a dire di qs. cugino.
    Ma per rispetto a questa donna, vorrei evitare che le Sue cose vengano mandate alla peggio in discarica .
    inoltre ho il sospetto fondato che tenesse soldi in casa nascosti :da quello che mi è stato detto prelevava tutta la pensione di 2.200,00 eur nel giro di pochi giorni.
    Da almeno 4 anni non usciva più molto per problemi di deambulazione e un diabete grave.
    Vorrei sapere cosa ne pensa e se posso fare qualcosa

    Grazie
    eli

    • Redazione ha detto:

      Gentile Eli, da quanto da lei riportato, ci sembra di riscontrare delle incongruenze riguardo alla situazione patrimoniale di sua zia, ad esempio il fatto che avesse una pensione così sostanziosa e abitasse in una casa popolare. Il Comune, una volta che gli viene comunicata la data del decesso di un soggetto, allerta contestualmente l’INPS e quindi dubitiamo fortemente che la tredicesima e la pensione di dicembre siano state accreditate sul conto/libretto. Tenga presente che la tredicesima maturata fino al momento della morte è recuperabile solo attraverso richiesta da parte di tutti gli eredi legittimi attraverso un CAF autorizzato.
      Potrebbe provare a contattare Aler per richiedere le chiavi dell’appartamento di su zia, dimostrando di essere effettivamente Sua erede. Cordiali saluti.

  • Donatella Grando ha detto:

    Se in un asse ereditario non si riesce a trovare un erede, l’atto di successione, con gli eredi noti, non potrà mai avvenire ?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Donatella, cosa intende con “non si riesce a trovare” ? Non sapete chi sia o conoscete il nome ma la persona è irreperibile o non sa l’indirizzo di residenza ? In ogni caso, la dichiarazione di successione è un atto unilaterale che viene presentata in Agenzia delle Entrate dal dichiarante con indicazione degli eredi e dei beni facenti parte del patrimonio ereditario del de cuius (immobili, veicoli, quote societarie, conti correnti, titoli o polizze assicurative, ..). L’atto può essere successivamente rettificato con integrazione dei dati. Se vuole esporre in modo riservato la sua necessità, ci invii una email a smartfocus@visureitalia.com e saremo a disposizione per chiarimenti ed assistenza.

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